Ciao EDICOLA, oggi 23 gennaio chiudi i battenti.
Quando, circa 20 giorni fa, lessi il cartello “cessasi attività” appeso al bancone in fondo, al confine tra la zona della vendita dei giornali e dei libri e l’angolo cartoleria, non ci credevo…forse si trattava di un passaggio di consegne, una provvisoria interruzione, un cambio di locale. Invece, dopo aver chiesto spiegazioni, mi hanno chiarito che quel cartello era proprio l’annuncio della definitiva “chiusura” dell’edicola di Casola Valsenio il 23 GENNAIO 2022.
Non ho impiegato molto tempo a capire cosa ciò avrebbe significato per me e per tanti casolani ….una mancanza, un vuoto nella quotidianità, un ritmo interrotto. L’edicola chiude, chiude sull’odore di inchiostro dei giornali, sull’odore dei libri di carta, un odore che a qualcuno fa ancora piacere! L’edicola chiude sui colori squillanti delle copertine dei settimanali, sui disegni nuovi ed originali dei fumetti, sulle bustine delle figurine e degli album dei calciatori, chiude su uno sportello di notizie scritte su carta, verba volant scripta manent, qualcosa di più duraturo del passaggio di parola e dei messaggi sui social così veloci e caduchi nel buco nero del web, così veloci nel nascere e nello sparire.
Che a rileggere i giornali vecchi , invece, e chi non ne ha in casa, si sorride per la inadeguatezza, la preveggenza o la completa lontananza da ciò che poi è successo.
Chiude sulle due chiacchiere da fare quotidianamente con l’ edicolante che tutti i giorni dell’anno era lì in posizione, come una postazione – istituzione, di quelle che ci sono sempre, affidabili e costanti.
Chiude sulle fotografie dei personaggi da copertina: AlBano, Romina, Mara, che sembrano eterni, entravi lì e te li ritrovavi pronti a raccontarti un’altra parte di storia, uno sviluppo, una nuova puntata.
Chiude sulla voglia di conoscere e di parlare.
Chiude su un’abitudine quotidiana, settimanale, mensile forse un po’ antiquata, ma importante, il quotidiano, la settimana enigmistica, la rivista di giardinaggio, i fumetti. E’ vero, penso, che tutte queste cose le puoi trovare su Internet, ma vuoi mettere poter toccare la carta, vedere delle foto bellissime, tagliare un articolo da conservare e poi lo spazio concreto che occupa un giornale che si tocca, si apre, si piega, si posa, si riprende.
E, passo passo, giorno dopo giorno, la data della chiusura è arrivata in modo inarrestabile come le date temute o agognate, ma definitive, che con il TEMPO hanno un rapporto emotivo diverso: paura o desiderio, ma poi arrivano e non ti accorgi che arrivano sempre e troppo presto le scadenze del TEMPO.
Così oggi, domenica fredda ed un po’ nuvolosa, ho comprato l’ultimo quotidiano, poi sono tornata e ho comprato l’ultimo settimanale e gli ultimi fascicoletti per i nipoti, che almeno ricordino ancora per un po’ il profumo dei giornali e che forse vagamente ricorderanno che esisteva la parola Edicola, che c’era un’edicola anche a Casola.
Strano che chiudi proprio di domenica, il giorno di festa diventa giorno di addio.
I lettori hanno brontolato, qualcuno, mi hanno detto, ha pianto, qualcuno è arrabbiato, ma tu hai chiuso .
Ciao Edicola, a Casola ci sei sempre stata, da anni ed anni, e se un paese ha delle caratteristiche non possono essere solo le colline, gli alberi, il fiume, i sentieri, ma anche le realtà “umane” come te, che sei stata un punto di raccolta e di riconoscimento, tante persone appena sveglie si preparavano al rito:….venire da te e comprare il giornale, bere il caffè e assaporare il momento in cui, seduti in poltrona a casa o alla sedia di un bar, avremmo letto le ultime di sport politica economia letteratura cronaca….
Avremmo aperto, grazie alle tue porte aperte, gli occhi su un nuovo giorno del mondo in cui viviamo. Momento imperdibile di una giornata, da trovare e da dedicare alla lettura, anche tra mille impegni e mille incombenze. Un rito diverso dal guardare la televisione o ascoltare la radio, che lo puoi fare anche mentre ti occupi di altro, mentre cucini, mangi, stiri. No, leggere il giornale implica la libertà delle mani da altre attività e la libertà della mente da altri pensieri. Ora leggo il giornale! Non ci sono per nessuno!
Perfino durante il lokcdown, sfidando la paura del contagio, andare a prendere il giornale era come andare a fare la spesa, era permesso, faceva parte delle necessità quotidiane.
I tempi cambiano, siamo sempre più chiusi tra le quattro mura di casa nostra, ed il computer la fa da padrona , lì c’è tutto, le vendite dei giornali sono andate a picco ed economicamente la situazione è diventata difficile da gestire. Ma noi un po’ antiquati e un po’ nostalgici ti abbiamo voluto bene!
Ciao all’edicola piccola e con i giornali “stesi” come panni ad asciugare della rotonda Elvira e della sorridente Maria Lisa, ciao all’edicola profumata di formaggio, mortadella e sigarette di Bruscò, a quella nuova di Michela ed Elena, che ci avete consentito di avere momenti di leggerezza, stare nel mondo, aggiornarci, conoscere.
Che strano. So già che i primi giorni saremo disorientati. Girerò un po’ confusa nel paese tornando lì davanti alla porta chiusa, cercando un luogo dove ti sei rintanata, e se non ti troverò andrò ogni tanto a cercare i giornali in città.
Ciao EDICOLA, grazie agli edicolanti da parte di tanti casolani affezionati!
Paola Giacometti