E’ dal settembre del 2017 che i proprietari delle abitazioni di via Cantone n.10, 12, 14 e 16 hanno portato a conoscenza della provincia di Ravenna il timore di frane sulle loro proprietà proprio sul fiume Senio, forse per perdite di acqua dei condotti idrici, delle piogge eccessive e di altro. Sulla frana del campo sportivo, avvenuta il 26/02/2015, siamo tutti a conoscenza. Quello che abbiamo evidenziato è un altro punto pericoloso che si trova nella corsia della strada provinciale oltre il km 22 verso il ponte, dove si nota un avvallamento del manto stradale, provocato da infiltrazioni di acqua e anche dal vuoto del terreno sottostante. Abbiamo fatto presente questo alla Provincia, chiarendo che nel passato, oltre il guard-rail, c’era un passaggio su cui il mezzadro conduceva i mezzi agricoli (anche il trattore) da un campo all’altro; poi il terreno è franato e si sta facendo un vuoto pericoloso. Il sindaco, attento a questa problematica, ha segnalato, in data 11/11/2019, alla Provincia di Ravenna il timore di cedimento lungo la scarpata a valle della strada. La Provincia ha inviato alcuni esperti, i quali, dopo un sopralluogo sul posto, hanno riscontrato che i movimenti in atto nella scarpata a valle della strada appaiono stabilizzati; allo stato attuale, non comportano problematiche di sicurezza per la circolazione stradale e hanno garantito controlli da parte del personale provinciale di sorveglianza.
Tutta la documentazione degli scritti è presente negli uffici competenti del comune di Casola Valsenio.
Perché, caro fiume Senio, ho fatto questa premessa?
Noi Casolani abbiamo piacere di conoscere come è la situazione del corso delle tue acque, dalla frana del campo sportivo fino al ponte del Cantone, dove si è creato un invaso che potrebbe determinare problemi al ponte stesso, cosa che ci preoccupa assai. A questo proposito, nel mese di giugno, insieme al geologo dell’Unione della Romagna Faentina, Alessandro Poggiali, è stata fatta una perlustrazione proprio in questo punto del fiume. Abbiamo percorso la stradina-sentiero che scende prima del ponte del Cantone (quasi chiusa dalla vegetazione e di proprietà di Rinaldi Ceroni Alessandro e Maria Teresa e di Anna Sartoni) e siamo arrivati sull’argine. La visione delle sponde e delle acque del Senio ci ha veramente colpiti. (Personalmente mi sono venuti in mente i felici momenti trascorsi con la mia famiglia, tre bimbi e il nipotino proprio in questo punto; si riusciva a fare il bagno e a giocare sui sassi). Che orribile visione! Ma non è questo il problema. Ci siamo avvicinati alle pile del ponte, ma molto non si è potuto vedere. Amareggiati e, come si suol dire, “con la coda fra le gambe”, siamo risaliti. Come comunicato da Alessandro Poggiali, grazie ad un’approfondita perlustrazione eseguita in canoa dal consigliere Andrea Benassi, lungo il tratto tra il ponte e la frana, sono state scattate alcune fotografie alla base del ponte, successivamente inviate alla Provincia. Questa ha comunicato che non risultano particolari problematiche sulle pile del fiume, riservandosi di eseguire un sopralluogo, ancora non avvenuto. Altro non è stato fatto dalla Provincia.
Beati loro che dormono sonni tranquilli, meno noi che abitiamo in questa zona!!!
Sempre Alessandro Poggiali, in merito al cedimento della strada provinciale oltre il km 22, ha comunicato al Comune di Casola Valsenio che, a causa della fitta vegetazione che ricopre la scarpata, non si può verificare visivamente la presenza di un dissesto in atto; ha comunque notato, tagliando un pò la vegetazione, la presenza di un muro in sasso al di sotto della banchina stradale. La Provincia si è impegnata a monitorare frequentemente quel tratto. CI ACCONTENTIAMO?? Esiste poi anche un problema di stabilità dell’intero ciglio scarpata che borda la proprietà di Leonia Poggiali e Alpi. Insomma, la frana del Campo sportivo, che per fortuna è avvenuta in un momento in cui i ragazzi non erano in zona, ha aumentato i problemi del corso del nostro fiume e delle zone limitrofe. Io esattamente non conosco le motivazioni del “non avere ancora fatto nulla” sul punto in cui è avvenuta la frana, di non aver tolto i detriti e riaperto il fiume. Di “Stupidaggini” ne ho sentite molte; vorrei conoscere le vere motivazioni che, nonostante i finanziamenti ricevuti, hanno fermato i lavori indispensabili per normalizzare il flusso dell’acqua.
IL FIUME SENIO CHIEDE SOCCORSI. IL SUO ABITAT VORREBBE RIPRENDERE VITA. Basta osservare dall’alto il fiume, dalla frana al ponte, per rimanere esterefatti. C’è di tutto, non è un fiume, ma una discarica: ferri, tubi, porte di calcio, pietre, plastica, vegetazione selvaggia e chi più ne ha più ne metta. L’aumento della superficie bagnata e il forte interrimento hanno provocato la morte della vegetazione di perialveo, generando un abitat diverso che andrebbe valutato da esperti del settore. Nella parte, a monte dell’invaso ci sono molte piante morte in piedi che presto si stroncheranno, ci sono sbarramenti costituiti da grandi massi rocciosi, per cui il deflusso verso valle è minimo. Insomma, caro fiume Senio, se non facciamo qualcosa noi casolani, vai proprio a finire male e questo non lo vogliamo assolutamente! Mi sembra che i nostri rappresentanti del comune si stiano dando da fare; inoltre devo dire che non mi piace fare accuse, soprattutto in questo periodo in cui troppe persone ne fanno a sproposito. La provincia ha preso in mano il problema e insieme alla Regione penso possa fare molto. Certo è che Bonaccini, ora, del gran tempo per noi non ne ha!!!!!
Maria Teresa Rinaldi Ceroni