Parco S. Giuliano, 15 Giugno 2007

Questo giorno, manterrà il fascino delle cose da non dimenticare.
Il ricordo non si identificherà nei suoni di un concerto, ma riconoscerà quel cielo grigio e scuro.
Le emozioni non saranno quelle delle canzoni, ma evocheranno il suono pesante della pioggia, del vento, della grandine.
L’ immenso parco di San Giuliano con Venezia all’orizzonte, non riempirà l’aria di questa giornata con la musica.
Enormi scheletri d’acciaio capovolti, ci renderanno consapevoli che fortunatamente quella, sarà morte solo per loro.

Pochi minuti, e il mondo dell’Heineken Jammin Festival è stato capovolto.
Proprio quando sul palco, stavano per esibirsi le band principali.
Dai my chemical romance ai killers, passando dai linkin park per arrivare ad una fantastica chiusura con i Pearl Jam.
Un particolare legato ai Pearl Jam, riportava alla luce una tragedia accaduta ad un loro concerto.
Sette anni prima, sempre ad un festival, in Danimarca 9 ragazzi morirono tra la folla durante la loro esibizione.
Una sinistra angoscia, accompagnava questi momenti.
Dietro all’azzurro, il cielo nascondeva ben altro, in pochi minuti è successo tutto.
Un sommesso pandemonio, una violenza repressa, un qualcosa di inatteso, di non premeditato si nascondevano dietro a quell’esplosione che ha invaso l’area del concerto.
Un travestimento della natura, contro una giornata in cui tutto doveva funzionare meravigliosamente bene.
Il sole in pochi attimi è stato coperto da nuvole pesanti, la pioggia si è fatta fortissima grandine, il vento ha risparmiato poche cose.
Il danno peggiore è stato causato principalmente dalle torri delle luci e delle amplificazioni, letteralmente rovesciate sulle persone che cercavano riparo.
Tubi e impalcature di acciaio alte circa venti metri, non devono e non possono crollare addosso alla gente.

Doveva essere un festival diverso, si festeggiava il decennale.
Dalla rimpianta Imola a Mestre, una quattro giorni di concerti e una straordinaria macchina organizzativa per fare concorrenza agli altri grandi festival europei.
E’ evidente che non era così e la natura, non ha concesso la sua benedizione.
Lo spazio del concerto è stato occupato dal suono delle ambulanze, dalle sirene della polizia e dei pompieri.
I volti erano bianchi, spaventati, da qualche viso scendevano lacrime, non si capiva bene quello che stava succedendo.
Le informazioni arrivavano direttamente dagli occhi e dalle voci, con sollievo non parlavano di tragedia.
Il mondo attorno si è fatto di traffico bloccato, di tanti perché è successo tutto questo.
Il paese faticherà a cambiare.
Il pensiero corre ai feriti, a chi ha riportato fratture, tagli, botte ecc… e il pensiero è con loro.

L’ erba era ancora fradicia, il parco lentamente si svuotava.
Quello che rimaneva del palco, se ne stava in silenzio, quasi incurante dell’imbarazzo provocato.


r.l.
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