Sabato 12 settembre 2020 si è svolta la quinta edizione di INQUADRA, concorso ed estemporanea di pittura organizzato dall’Associazione “Creativi sopra la Media”, che quest’anno ha visto la partecipazione di 76 pittori e pittrici provenienti da tutta Italia (Abruzzo, Toscana, Lombardia, Veneto, Umbria, oltre che Emilia Romagna e Casola, ovviamente), i quali hanno realizzato un totale di 120 quadri. Una decina sono stati inoltre gli iscritti nella categoria under 15. Per presentare al meglio INQUADRA e lo spirito che anima tale iniziativa, abbiamo deciso di rivolgere qualche domanda proprio ai Creativi, che con grande cortesia e disponibilità ci hanno parlato di come è nato questo progetto:

Desideriamo, per prima cosa, ringraziare Lo Spekkietto e Benedetta per l’opportunità di parlare di INQUADRA e con esso, di noi.

Era un po’ che non lo vedevo in giro. Ho immaginato fosse ricoverato. Allora ho chiesto a chi poteva sapere e ho imparato che Gabriele Suzzi è morto.

Detto Mamola.

Interpreto il silenzio attorno a questa triste notizia come una forma di riservatezza. Come l’intenzione di non voler disturbare. Caro Gabriele io ti conosco, tu non disturbi affatto.

Lo soprannominammo così per via della sua somiglianza col pilota motociclistico Randy Mamola. Era il 1979, avevamo 15 anni e noi ragazzini gravitavamo attorno all’officina di Mino, al Macello e Gabriele aveva sguardo, naso, capelli e lentiggini, la faccia da bambino insomma, di Mamola.

Continua la nostra esplorazione dei casolani che hanno fatto della musica un lavoro oppure che la vivono con grande passione. Abbiamo visto come nuovi gruppi rock stanno nascendo e crescendo in questi anni. Oggi rispolveriamo una “vecchia gloria” della musica casolana, chitarrista dotato di talento, grintoso, amante dell’heavy metal e di tutto quello che vi ruota intorno, fondatore dei Backlash ad inizio anni Novanta. Marco Campoli. Ovviamente a Casola lo riconosciamo più per il suo lavoro da ingegnere ma ho scoperto che in questi anni non ha abbandonato la sua Gibson Les Paul.

Ciao, facciamo un piccolo riassunto per i più giovani e per i più distratti.

Siamo appena usciti da uno degli inverni più caldi e asciutti che si ricordino a memoria d’uomo.

Se non fosse stato per la pandemia le prime pagine della stampa si sarebbero già riempite di titoli sulla siccità.

Con gli studenti chiusi in casa e le piazze completamente vuote anche il movimento Fridays for future ha avuto scarsa visibilità nonostante il tentativo di realizzare uno sciopero digitale il 24 aprile.

Il Covid ha messo la sordina al tema dei mutamenti climatici ma si accavallano i segnali continui di anomalie del tempo meteorologico e farsene qualche appunto merita perché saremo chiamati ad affrontare situazioni già ora facilmente intuibili : non potremo farci trovare impreparati.