Politica

Roberta Foschi assessore della Comunità Montana

L’esecutivo fognanese si ricompone: Roberta Foschi, esponente della Margherita casolana, è il nuovo assessore al demanio e politiche forestali della Comunità Montana dell’Appennino faentino. La conferma ufficiale è arrivata dal Consiglio dell’ente sovracomunale nella giornata di mercoledì 6 settembre 2006. Con i voti della maggioranza e con l’astensione dell’opposizione la giovane esponente cattolica casolana è entrata così, oltre all’assise consigliare, anche nell’esecutivo di via Saffi.
Grazie all’ingresso della Foschi la Giunta dell’ente sovracomunale torna alla sua composizione originale e definitiva dopo la scomparsa dell’Assessore Maurizio Isola. Oggi l’esecutivo fognanese potrà contare un organico completo con parità perfetta di rappresentanza tra uomini e donne, per l’esattezza quattro a quattro.
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TINGOLO LIBERO TUTTI!

Da piccolo mi piaceva giocare a nascondino.
Complice la mia stazza minuta, cercavo sempre nuovi rifugi, a volte addirittua angusti e pericolosi.
Osservavo ridente quelli che si facevano beccare, ma allo stesso tempo non provavo invidia per chi si ‘tingolava’, tanto io sarei arrivato per ultimo a liberare tutti.
Aspettavo il momento giusto, quello in cui gli altri erano distratti e con un balzo felino correvo verso il totem, per poi gridare con tutta la voce possibile: ‘Tingolo! Liberi tutti!’.
Un vero colpo di mano…
In questi giorni ho notato che qualcuno ama usare la mia stessa tattica.
L’indulto è stato approvato, quasi all’unanimità.
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Io, non ho cambiato idea… E Bertozzi?

La frase citata da Stefano Bertozzi, ripresa da un mio intervento nel Consiglio della Comunità montana, si riferiva al voto di fiducia chiesto dal Governo Berlusconi sulla legge finanziaria del 2006. Non ricordo le parole esatte ma la sostanza era certamente quella, non tanto per la democraticità del ricorso al voto di fiducia (che è previsto dalla prassi parlamentare), quanto per l’impossibilità del parlamento di intervenire nel merito dei provvedimenti proposti.
Io confermo quella opinione: i voti di fiducia per l’approvazione delle leggi vanno evitati, ma comprendo che vi si possa fare ricorso quando sia necessario per contrastare l’ostruzionismo dell’opposizione. E’ il caso dei provvedimenti per la competitività e il rilancio dell’economia e per le liberalizzazioni, meglio noti come “decreto Bersani”: la fiducia è servita a superare l’ostruzionismo della destra (centinaia di emendamenti che avrebbero ritardato l’approvazione di 40/50 giorni) e non a compattare la maggioranza, che quei provvedimenti ha sostenuto convintamente e senza eccezione.
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LA FIDUCIA

Capisco che i 34-35 gradi di questi giorni non siano proprio l’ideale per discutere di politica, però quello che è capitato in questi giorni in Parlamento ha fatto nascere in me una curiosità e vorrei avere una risposta.
L’antefatto: circa dodici mesi fa, durante una riunione del Consiglio di Comunità Montana, il Presidente Sagrini commentando a proposito del troppo frequente uso dello strumento della ‘fiducia’ da parte dell’allora governo Berlusconi disse (potrei essere inesatto ma il senso è questo): ‘… questo Governo impedisce il dibattito in Parlamento, utilizza lo strumento della fiducia per ricompattare una maggioranza che non esiste, non è democratico…’.
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Risultati Referendum Costituzionale 25-26 Giugno 2006

Un netto e chiaro NO è arrivato dagli elettori dei Comuni di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme al questito proposto nel Referendum del 25 – 26 giugno 2006. La risposta negativa, infatti, ha superato in tutti e tre i comprensori quota 60%.
L’affluenza: Brisighella 62,4% (3.906 votanti), Casola Valsenio 62% (1.435 votanti su 2.312 elettori) , Riolo Terme 64,95% (2.826 votanti su 4.351 elettori). Bassi sono stati invece i risultati delle schede nulle e bianche.
Sul versante dei voti validi le dieci sezioni presenti a Brisighella hanno visto 2.453 preferenze attestarsi sul No (62,8%) e 1.408 sul Si (36%). Le tre sezioni casolane, invece, hanno registrato 928 (65,5%) preferenze per il No e 488 per il Si (34,5%) mentre a Riolo Terme i voti al No, nelle sei sezioni presenti, sono stati 2.005 (71,4%) mentre al Si sono andate 801 preferenze (28,5%).
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Ma le metà sono tutte uguali??

Mi piace questa cosa: “Lo spekkietto”, “libero pensatoio” on line nella Valle del Senio. Non so se questa definizione può piacere alla redazione, forse non è questo lo spirito o non è solo questo, ma è questo che ho pensato aprendo più volte questo sito. Per questa ragione voglio dare un altro contributo di discussione. Mi diverte.
Partirei con il chiarire meglio il mio pensiero: quando dico che siamo di fronte ad un’Italia spaccata a metà e mi chiedo come possa una parte governare senza tener conto dell’altra, non mi riferisco solo all’Unione, mi si creda ma se ad aver vinto fosse stato il centro destra avrei detto la stessa cosa.
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Questa storiella dell’Italia spaccata a metà

Noto con piacere che si parla molto delle elezioni, di politica, senza troppi coltelli tra i denti.
Mi dispiace per i messaggi anonimi spediti a Stefano Bertozzi.
Quando si ha qualcosa da dire, è sempre bene prsentarsi con la propria faccia, e il proprio nome.
C’è una cosa che in questi giorni non mi torna.
La faccenda dell’Italia spaccata a metà.
Mi sarei preoccupato se uno qualunque dei due schieramenti avrebbe raggiunto il 90 %.
E se anche avesse vinto o perso con due milioni di voti in più o in meno, l’Italia sarebbe comunque rimasta spaccata in due.
Capisco quello che vuole dire Stefano Bertozzi.
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Un successo straordinario??

Salve a tutti! Mi sento un infiltrato, un Riolese di destra che parla di politica su di un periodico Casolano! Inconcepibile! Perdonate queste mie poche considerazioni ma sono uno sfacciato.
Ho letto con attenzione l, l’ho fatto più d’una volta, volevo capirne il senso, ho cercato di capirne il ragionamento di fondo. Mi spiace ma non ci sono riuscito.

Sono certo che il limite sia tutto mio, non riesco ad entrare nel meccanismo, forse sono troppo legato ai numeri e alla logica ma non ci riesco.
Cio’ che penso è che le elezioni del 9 e 10 aprile non abbiano consegnato una vittoria schiacciante a nessuno e tantomeno un successo straordinario, hanno solo dato la possibilità ad una parte politica di ottenere una maggioranza parlamentare, risicata, minima, ma comunque una maggioranza.

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Per me è stato un successo straordinario, dell’Unione di centrosinistra

Ho seguito la discussione sulle elezioni politiche, e vorrei esporre un punto di vista diverso. E per questo provo a valutare il risultato elettorale di domenica e lunedì, non per come è stato annunciato dagli exit poll o dai sondaggi, ma per quello che raccontano i numeri – quelli veri – e per gli esiti concreti di questo voto.
L’attenzione dei commenti e dei giudizi si è rivolta alle percentuali ottenute dai due schieramenti, separati da uno scarto minimo di voti.
Anche in altre occasioni lo scarto tra uno schieramento e l’altro è stato minimo, ma in quei casi il giudizio e la valutazione si rivolgevano al numero dei seggi conquistati, piuttosto che alle percentuali di voto.
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”Chi è che ha vinto?!”

Incredibile, inaudito. Un governo impresentabile, che ha sperperato e spermuto l’italia intera per 5 anni.
Un Presidente del consiglio che ha accumulato gaffes e incidenti diplomatici nazionali e internazionali.
Un premier che ha palesemente fatto i suoi comodi sulle spalle di tutti, criticato da maggioranza e opposizione.

Un premier riconfermato da quasi metà degli italiani.

Assurdo.
Impossibile.
Imbarazzante.

Si parlava di un cambio di rotta, non c’è stato.

COSA ha spinto gli Italiani a riproporre Forza Italia come primo partito (24%)?

L’ICI?

Il colpo di coda con il quale Berlusconi ha palesemente detto: ‘Non me ne frega niente se l’italia va a rotoli.

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L’ITALIA AL VOTO

Si vota domenica 9 aprile dalle 8 alle 22 e lunedì 10 dalle 7 alle 15.

come si vota:
Gli elettori devono recarsi al seggio muniti dell’apposita “tessera elettorale” (chi l’avesse smarrita può chiederne un duplicato) e un documento d’identità valido (gli uffici dell’anagrafe funzionano a pieno ritmo).
Nel seggio l’elettore riceve una scheda di colore rosa per la Camera e, se ha compiuto 25 anni, anche quella di colore giallo per il Senato.
Sulla scheda (40 centimetri per 22) i simboli dei partiti sono accorpati su righe orizzontali a seconda della coalizione cui appartengono.
Per votare basta fare un segno (croce o barra) con l’apposita matita consegnata dagli scrutatori su uno (e uno solo, pena nullità) dei simboli.

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LA POLITICA CHE STRISCIA

Oggi è il 9 marzo (qualunque giorno voi leggiate questo articolo) e manca un mese esatto alle elezioni. Ieri Paolo Mieli, direttore del «Corriere», ha pubblicamente preso posizione esternando sul giornale le preferenze sue (e, sembra di capire, del quotidiano in generale) fra Prodi e Berlusconi. Noi non sappiamo fare i giornalisti, quindi prendiamo esempio dai luminari della disciplina e esterniamo anche noi.
Vogliamo dunque parlare del dibattito politico che ci sta traghettando verso la data fatidica? Voliamo voliamo, direbbe Greggio a Striscia e il riferimento non è casuale, anzi il parallelo fra il dibattito politico degli ultimi tempi e il TG satirico è fortemente voluto, perché ci sembra che l’uno e l’altro si nutrano degli stessi cibi.
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POLTRONE PULITE, CON INTERNET!

A circa 4 mesi dalle elezioni politiche escono gli scheletri dall’armadio.
Non voglio entrare nel merito dei singoli casi che leggiamo su tutti i giornali e vediamo solo su alcuni telegiornali.
La magistratura italiana se potrà (o vorrà) essere indipendente ci dirà la verità.
Il problema è un altro.
Per un motivo o per l’altro tutti sono convolti, citando Ligabue: destra, sinistra, su, giù, centro.
La crisi dell’Italia sotto tutti i profili è lo specchio della sua classe politica: corrotta, opportunista, conservatrice delle poltrone, anti-innovativa.
Sono le stesse persone da vent’anni che ruotano da destra a sinistra, da sinistra a destra come il pendolo di un orologio.
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