La coltivazione e l’utilizzo della lavanda ha origini molto lontane, che ci riportano fino agli antichi Romani. La derivazione etimologica del nome stesso non lascia alcun dubbio, e ricorda appunto l’uso che i Romani facevano di questa pianta: la usavano per profumare l’acqua dei bagni e come detergente.
La Lavandula officinalis, la vera lavanda, ormai diventato il simbolo della nostra tradizione popolare-locale, è un piccolo arbusto sempreverde e rustico, a portamento eretto, che a maturità può essere alto oltre un metro. I fusti della lavanda sono, dal secondo anno in poi, elegantemente contorti e legnosi. Le foglie sono opposte, lineari, ricoperte da una fine peluria che assume sfumature argentee sulle foglie vecchie, quasi bianche su quelle giovani, anch’esse sono deliziosamente profumate, più o meno intensamente a seconda delle varietà.
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