Parole allo specchio

MEMORIA DI UNA RINGHIERA

Un assolato giorno di luglio del lontano 1969

appoggiate a una ringhiera di montagna,una lunga fila….un po’ sgangherata di Guide dai tratti ancora infantili ed acerbi, sorride all’occhio della macchina fotografica di Don Angelo.
Le ragazze indossano divise fatte in casa da mani amorevoli di mamme o nonne, dolci visi mai dimenticati.
Ai piedi scarponi di pelle, ma di buon comando,durissimi,comprati in stok a prezzi di saldo….numeri diversi… ma tutte lo stesso modello….
in testa un misero baschetto blù da operaio metalmeccanico…. surrogato del mitico cappellone scout troppo costoso per tasche sempre vuote….
Al collo un improbabile fazzolettone scozzese primo e ultimo esemplare ormai estinto della famiglia scout casolana....
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LA GITA A MARRADI

Mia madre non so come si accorse che io e mia sorella avevamo i piedi piatti.

Un mattino di febbraio ci svegliò prima del solito e camminammo di fretta fino alla corriera. Noi con i cappottini che ci avevano passato i nostri cugini più grandi, la cuffia in testa, le gambe nude. Lei, annodato sotto il mento, per ripararsi dall’aria e come unica sommessa eleganza, un velo in testa.

Appena rinnovati quei paltò, mia sorella esclamò:

-È sporco!- indicando la manica del mio.

La mamma si chinò e provando a togliere la macchia con le unghie, fece occhiolino a Giovanna e disse:

-Nessuno se ne accorgerà....
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La scuola al tempo del Coronavirus

È una “tranquilla” mattina di aprile. 

Appena sveglia apro Whatsapp e ci trovo già una cinquantina di messaggi sulla chat “supporto digitale”.
«Cancellate subito Zoom! È pericoloso!»
Zoom è un esemplare della misteriosa fauna di piattaforme che imperano in quest’epoca di scuola didattica a distanza.
Già, perché all’epoca del Coronavirus non bisogna solo inventarsi di una nuova vita all’interno delle mura domestiche, ma applicare tutte quelle nuove metodologie digitali per cercare di mantenere una qualche parvenza di normalità nel mondo della scuola.
Dobbiamo stare chiusi in casa? Apriamo Google e di lì su può andare dove si vuole. Anche a casa dei propri scolari che sbadigliando si presentano in pigiama col baffo color cioccolato e lo zucchero a velo sul mento....
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Toronto, anno 2017

Con stanza all’angolo, dietro la luna. Lontano da quella sfera, su cui viviamo sotto falso nome.

Partirono in 20, sotto le ali protettive della Dea Transit, quella dell’Air. Attraversarono l’Atlantico evitando burrasche, tempeste, creature mostruose… Superarono l’ostacolo della mancanza delle cuffiette, e dello schermo tv… Cioè, dello schermo tv… ibernandosi per grossa parte del viaggio. Sbarcarono dopo ore, su territorio Canadese, alcuni con molta fatica. Lo stato di ibernazione raggiunto durante il volo, per alcuni aveva raggiunto livelli quasi irreversibili. A terra, una gran foglia di acero, rossa, ospitale, egualitaria, empatica.

Base a Mississauga. Una città sobborgo. Strade dritte, lunghissime. Che attraversano un gruppo di grattacieli altissimi, con tantissime finestre.

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Al di là del mare

Al di là del mare le terre bruciano

bruciano le case, i campi, i raccolti, le provviste.

Al di là del mare qualcuno piange, ma noi non lo sentiamo

Noi non lo ascoltiamo

Al di là del mare qualcuno scappa

E corre più veloce che può

Le mani si uniscono, si aiutano, si fanno forza.

Una mano grande può contenere una mano piccola, che arranca, che fatica.

A volte alcune mani restano sole e si fermano.

Al di là del mare qualcuno lascia tutto, prende con sé quel poco che può essere utile

Che può servire al di qua del mare.

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Aloha Hawaii

Aloha, Hawaii…

A cambiare tutto, fu semplicemente la magica visione del tramonto sull’oceano. Dell’orizzonte che incendia e colora di rosso, il silenzio che precede la notte. Isola di O’ahu, quella di Honolulu e Big Island, quella del grande vulcano.

Fluttuanti come piccole lanterne, scesero il cielo e si appoggiarono dolcemente sull’acqua che circonda quelle insieme di rocce vulcaniche, che galleggiano in mezzo all’Oceano Pacifico.

Qui, la natura, ha uno spirito indicibilmente grande. Alcuni scorci, sono come piccoli momenti magici del sentimento che nasce, e si dilata all’infinito. Ci sono angoli che creano una molteplicità di suggestioni, significati. E se la nostra esistenza stesse tutta qui?

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Rock di paese

Town rock o rock di paese: quel genere di musica che nutre la mente dei suoi abitanti e di chi ne coltiva l’ascolto con un malinconico senso di perdita. Un approccio agricolo che non dipende da logiche di mercato, ma da un sentimento di puro amore e rispetto per la musica.

Ci sono le storie vere. E le storie vere straordinarie. Questa, è una storia.

La gente aveva bisogno di avvicinamento, di dialogo, e non di tecnologia e legami virtuali. Lo scorrere dei giorni era complessità e disorientamento di vivere un eterno presente. Un perenne letargo esistenziale alla ricerca di un equilibrio tra vita e lavoro.

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Australia 2015

“Alti volteggeran nel vento, d’abilissimi alfieri, gli stendardi”. Così, riporta parte del bando del Palio di Faenza.

Certo è, che gli occhi di un bambino, riescono a sconvolgere il nostro accomodamento con il mondo. Anche dall’altra parte dell’emisfero, sottosopra, in un piccolo puntino dell’Australia, Ingham e dintorni. Nel Queensland, una regione gigantesca.Un enorme distesa di campi di canna da zucchero. Non una zona infarcita di palmizi e immaginari turistici. Piuttosto, un centro rurale fuori dal mondo. Lontano, lontanissimo.

E così, nell’epoca delle testimonianze digitali, un gruppo di avventurieri è partito all’arrembaggio per questa destinazione. Un fantomatico ordine di una ventina di persone tra sbandieratori (provenienza Faenza/Reggio Emilia), musici (provenienza Faenza/Lugo/Bologna) e affini (provenienza Faenza)....
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LO SPARVIERO DELLE STELLE

LoSpekkietto ha da sempre dato spazio agli artisti locali che si cimentano nelle forme d’arte a loro più congeniali. Per questo numero abbiamo deciso di presentarvi la penna e la matita di Stefano Poggi di Borgo Rivola, conosciuto come una delle menti della società dei carri Extra. Ho parlato di penna e matita per dire che Stafano non solo è l’autore del racconto ma ne è anche l’illustratore. Alla mia domanda  quale racconto illustrato gli sarebbe piaciuto  pubblicare, ha risposto senza esitazione, Lo sparviero delle Stelle.

 

LO SPARVIERO DELLE STELLE

L’SM 79 “Sparviero” del babbo di Tonino era partito con il suo carico di siluri verso l’Africa, per dar fastidio a quegli inglesi che, senza saperne il motivo, andavano mandati via da lì.

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Le mie vacanze

Ciao a tutti sono Pietro e vi racconterò  le mie vacanze estive. Prima sono andato a un matrimonio a Cambridge perché la nostra ragazza au pair, Bethany, si è sposata. Io se devo dire la verità non c’ho capito niente mi ha suggerito tutto babbo, dopo abbiamo fatto una bellissima festa ( l’unica cosa  brutta è che abbiamo pranzato alle17.00 ) a cena c’era l’hamburger poi c’erano le chicche gratis ne ho mangiate tantissime (forse anche troppe!)  Il giorno dopo siamo partiti per Londra: era già la 2^ volta che ci andavo ma io non mi ricordavo niente! Però quasi tutta Londra io e mio fratello siamo stati fermi a fotografare macchine prestigiosissime.
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TILT

La capsula di un momento. Quella che due amici aprono, a cavallo della propria bicicletta, in un giorno sobriamente vestito da giorno qualsiasi. A Casola, con le colline attorno illuminate dal sole ed il cielo leggero e volatile. In una parte dell’esistenza occupata anche da yogurt da comprare con la scadenza più lontana, piante da innaffiare, cose da fare, telecomandi da premere sempre più annoiati. Oh vecio, qua gli scoiattoli non li abbiamo ancora visti! La discussione, seppur breve, non è di quelle assurde che si fanno su internet. O forse sì! Però è più bella, coinvolgente e parlare con un amico, medica anche il cuore....
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Casola ’78

Ciao,
finalmente un po’ di sole. E’ vero, stiamo bene qui, meglio che altrove. Ogni volta che scambiamo due parole, possiamo ascoltare anche il respiro di ogni frase. Facciamo due passi, camminiamo. Amiamo questa dimensione, il tempo lento, la luce che ti socchiude gli occhi, l’aria che perde il suo peso e che vince con il suo profumo.

Apparteniamo alla categoria dei vivi, o perlomeno proviamo ad esserlo. Certo che la vita, sembra avere due direzioni inverse. Man mano che passa il tempo, impari cosa avresti dovuto sapere e fare nel tempo che precedeva.
Non è necessario spiegarlo, sarà forse l’ordine dei campi che si vede da qui....
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IL RACCOLTO DI MAPOULA – Storia di un viaggio in Sud Africa

Quando viaggi per lavoro è tutto diverso.
Lo capisci già all’atterraggio dell’aereo perché nessuno fa l’applauso.
Gli aereoporti sono quasi tutti uguali, capisci dove sei realmente solo quando vai al cambio monete. La valuta locale in mano ti conferma che sei giunto alla destinazione giusta e che il pilota non si è addormentato, dopo 12 ore di volo scopri che sei a Johannesburg e non a Santiago del Cile.

Per ora sono ancora solo davanti alla stewart del cambio, è il mio turno e ho bisogno di certezze, spaesato, preparo una mucchia di bagagli che mi fanno da scudo dietro la schiena quasi a nascondere il fatto che ho molti soldi in mano, come se nessun malintenzionato attento a scegliere la prossima preda, sapesse cosa sto facendo....
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