Autore: PierUgo Acerbi

Una storia per Natale

Dicembre 1961. Stazione scientifica Novolazarevskaya. Continente Antartico.

La rompighiaccio Ovb sbarca un gruppo di esploratori polari. Trascorreranno un intero anno nella nuova base che l’Unione Sovietica sta installando in prossimità della costa del Queen Maud Land. Tra questi uomini, scienziati, meccanici, carpentieri ed elettricisti, c’è anche un medico… ovvio… questa gente, all’arrivo del tremendo inverno antartico, rimarrà isolata e irraggiungibile, immersa in una buia, gelida e ventosa notte lunga qualche mese. Un ambiente estremo anche per chi ha il fisico e la mente allenati.

Il medico è un giovane neo laureato che proviene da Leningrado: il dottor Leonid Rogozov.

L’intrepido gruppo si dà da fare, tanto che a febbraio tutti i lavori programmati per ottimizzare la logistica della base sono ultimati.

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Musulmani: integrazione e limite

Il Sacro Corano è considerato dal fervente musulmano “il libro definitivo”. Non perfettibile perché perfetto. Immutabile nei tempi perché direttamente dettato da Dio e come tale legge assoluta. Di conseguenza i precetti del Libro vanno seguiti con scrupolo e attenzione, giorno dopo giorno, chiamando a testimonianza della propria fede l’intera comunità: la rettitudine del credente deve essere assiduamente esibita. Il perseguimento ultimo, di cui ogni buon musulmano è responsabile e risponde a Dio, è l’estensione della “Legge” dal singolo alla famiglia, da questa alla comunità di quartiere, alla comunità cittadina, a tutta la nazione, a tutte le nazioni. L’ordinamento sociale che inevitabilmente evolve da una simile progressione è di natura teocratica, incompatibile quindi con l’ordinamento sociale laico a cui si ispira il liberismo....
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Enrica Lexie e St.Antony

Visto che mi interessa, e che potrebbe interessare anche a qualche altro casolano, propongo la sintesi della mia ricerca, con la premessa che le considerazioni finali sono congetture e valgono le due ore di tempo spese sul web. Niente di più. Le fonti consultate sono ovviamente indirette: Wikipedia/Engl., Wikipedia/Deuts.,Times of India, Hindustan Times, The Guardian, Herald Tribune, Repubblica, Corriere della Sera, Il Sole 24Ore.

In tutta questa vicenda, quattro paiono essere i fatti che attualmente non vengono messi in discussione dalle due parti:

Primo: La barca indiana, arrivando dal lato destro della Enrica Lexie (startboard side), per le regole di navigazione internazionali aveva il diritto alla precedenza....
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Famiglia addio

Mentre leggevo con interesse l’appassionato articolo che il nostro Don Euterio ha scritto per parlarci della famiglia, mi è tornato in mente il commento del teologo americano G.Weigel in riferimento ad una statistica demografica commissionata dalle Nazioni Unite nel 2006. L’annotazione di Weigel si può tradurre in questo modo: “nel 2050 l’Italia sarà un paese senza più zii e senza più cugini”.

L’immagine, molto forte, suggerisce che tra una quarantina d’anni la famiglia italiana, così come la percepiamo oggi, non esisterà più. Il padre figlio unico e la madre figlia unica avranno anche loro, salvo eccezioni, un figlio unico. Proprio come recitava il testo di una vecchia canzone di Riccardo Del Turco… chi ha circa la mia età ricorderà bene il fortunato ritornello....
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Ci risiamo…

Ci risiamo,
questa volta in rientro distruttivo nell’atmosfera terrestre è il satellite europeo GOCE, assemblato a Torino con il coordinamento di Alenia Space Italia. Anche per lui, come già accadde per il satellite americano UARS, la probabilità che un detrito cada sopra la testa ad un essere umano è circa stimabile in 1 su 20.000 miliardi…
…una minchioneria.
Eppure, oggi come allora, la Protezione civile italiana si sente in dovere emettere un comunicato stampa nel quale avverte la popolazione:
“I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti; pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani bassi.”…...
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La porta del cuore

Trovandomi ad Anzola Emilia, ho avuto occasione di transitare a piedi in Piazza Enrico Berlinguer. La piazza è dotata di un arredo urbano che possiede, ben esibita, una presunzione maldestra. Questa immodestia creativa, per qualche ragione, mi è risultata da subito familiare. “Chissà perché?” mi domandavo.

La sera, giunto a casa, non ho potuto fare a meno di verificare, grazie alla potenza di internet, “chi e quando”… e li ho capito tutto… ho capito da dove proveniva la sensazione di domestico disagio che mi ha accompagnato camminando in quella piazza… indovinate un po’ chi sono gli autori di questo improvabile torcimento datato 2001: proprio loro… gli stessi audaci architetti dell’arredo urbano di Casola.

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