Autore: Filippo Cantagalli

Casola Valsenio onora il Mito: intitolato un parco a Marco Pantani

“Buongiorno a tutti,
oggi 06 aprile 2024 siamo qui riuniti presso il parchetto antistante l’ex campo sportivo Nannini per l’intitolazione al grande campione di ciclismo Marco Pantani. Per noi amanti della bicicletta, in una piccola realtà come Casola Valsenio è un grande onore e motivo di orgoglio, non potranno mai bastare poche righe per descrivere quanto Pantani ha fatto per il ciclismo e per lo sport Italiano, Marco era un campione più unico che raro, completamente fuori dagli schemi, con il suo modo così arrembante di attaccare i suoi avversari quando la strada iniziava a salire, (e per questo lo avevano battezzato il pirata) al primo tornante li sfiancava, al secondo li umiliava, al terzo non lo vedevano più, insomma prendeva il volo, ma la cosa più simpatica era vedere questo omino di una cinquantina di kg di Cesenatico (località marittima e non dolomitica) con questa pelata luccicante, l’orecchino, due orecchie abbastanza importanti, sguardo concentratissimo fisso in avanti, mani basse sul manubrio, battersi contro delle sfingi tutta forza e potenza, per primo lo spagnolo Indurain, poi il russo Tonkov, il tedesco Ullrich, ed infine l’americano Armstrong, nel corpo a corpo in salita non c’era storia, il più spettacolare, incollava allo schermo della tv anche coloro che di ciclismo non importava nulla, si sentiva spesso una celebre frase in dialetto “ u se cavè e capel e ades u saveia “ delirio, ma non solo salita, era anche un grandissimo discesista, si buttava giù in picchiata a 90 all’ora con il sedere dietro la sella sfiorando la ruota posteriore, per stare più basso e aerodinamico, in quella posizione non si ha una gran padronanza del mezzo, bastava una piccola buca per volare in aria, ma Pantani era questo, in tre parole, talento forza follia.

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Testa bassa e PEDALARE

Molte volte ci viene da rimpiangere il fatto di non essere residenti in cittadine più grandi come Imola e Faenza per citare quelle più vicine, che offrono più servizi, più comodità, più attività commerciali, più iniziative sportive, insomma più tutto…
Ma quando nei weekend vedi il parcheggio del cimitero e il parcheggio del campo sportivo zeppi di auto dotate di porta bici il messaggio è chiaro. Sono tutti appassionati di mountain bike residenti in quelle zone pianeggianti, e si trasferiscono qui da noi per pedalare nel verde, nei boschi, nei sentieri, lontano dallo smog e dal traffico, cose che il viziato mondo cittadino non può offrire.
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Sellaronda HERO 2013

casolani in griglia di partenza al sellaronda hero 2013

E’ sempre molto difficile raccontare una gara come questa, perché le parole e le foto sono poco e niente rispetto al vissuto individuale. In ogni caso cercherò di farlo nel migliore dei modi. Partiamo con i componenti della corazzata: Franco Alpi, Adriano Cavini, Massimo Capirossi, Alessandro Visani, Francesco Rivola, Silvio Dardi, Filippo Cantagalli, Luca Cavulla.

Ottobre 2012, apertura ufficiale delle iscrizioni, convinti e decisi più che mai, ci iscriviamo ad una delle mararatone di mountain bike più prestigiose del panorama Europeo, possono partecipare tutti gli enti della consulta purchè dispongano di tessera UISP agonistica, ovviamente divisi per categorie. Tra queste la categoria ELITE, bikers professionisti tra i più forti al mondo....
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Parte la pedalata Casola-Bartoloma

E’ partita oggi 19 Luglio la pedalata da Casola a Bartoloma che vede coinvolti 23 ciclisti della vallata del Senio. La distanza fra le due cittadine gemellate e’ di circa 750Km e sara’ coperta in 4 tappe fino all’arrivo a Bartholomae, dove una delegazione sara’ pronta ad ospitare gli avventurosi sportivi che rientreranno domenica sera in autobus.Lo scorso anno, nello stesso periodo, erano stati i nostri ‘cugini’d’oltralpe a raggiungereCasola in bici.
alcuni nostri lettori ci hanno scritto pregandoci di pubblicare l’in bocca al lupo al ‘Ragazzo’, (Filippo Cantagalli), loro compagno di pedalate.

A Filo che domani macinerà km in sella alla sua bici, che correrà su fotogrammi di paesaggi verdi, che pedelerà al ritmo dolce amaro dei suoi Queen: una grande in bocca al lupo per la sua avventura!

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In una pedalata da Casola alla Corsica

“Quest’anno non vado da nessuna parte, ho già speso troppi soldi” disse il Ragazzo ai suoi. Poi il telefono che squilla: “Io pensavo di andare in Corsica tra tre giorni…tu cosa ne pensi?” era Petro.
Così è successo: il 10 Agosto del 2004 i due amici si trovavano sull’ autobus che portava a Marradi con biciclette e zaini arrancati su di esse. Senza un itinerario preciso, soltanto la meta giornaliera: Bastia, prendendo il traghetto da Livorno. A fare luce sulle zone da vedere una volta arrivati in Corsica fu proprio Lucio, l’autista che non ebbe esitazione a consigliare ai due “avventurieri” le zone a lui conosciute.
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