BETTINA: un'eredità di amicizia e forza
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- Scritto da Sonia Galliani
- Categoria: Cronaca
L’estate è passata, ormai l’autunno ha ingrigito le giornate. Un autunno che continua a farci tremare per le piogge che lavano le nostre colline trascinando a valle fango, sassi e strade… danni e ancora danni. Ma anche l’estate si è portata via un pezzo di noi e anzi nemmeno uno solo... È stata un’estate funesta, non posso che chiamarla così. Appena iniziata ci ha tolto la spensieratezza che avremmo voluto occupasse un po’ dei nostri pensieri, mettendoci subito di fronte alla nuda e cruda verità: siamo fragili come pagliuzze e basta un alito di vento a spazzarci via. Il caso, una fatalità, un destino crudele, ognuno di noi dà un nome alle tragedie che accompagnano alcuni momenti della nostra vita e ci sconvolgono portandoci via chi amiamo. E ai primi di luglio, nella stessa mattina, è arrivata anche a me, che ero via da Casola, la triste notizia dell’incidente di Manuel Savoca. Il dolore si è impossessato di ognuno di noi pensando che era un po’ il figlio di tutti, così come lo sono tutti i ragazzi di un piccolo paese, del nostro paese. Ma come non bastasse, nel giro di un’ora è arrivata anche un’altra terribile notizia: anche Bettina Ritz se n’è andata, rimanendo vittima di un incidente in alta montagna. Sono rimasta agghiacciata e incredula e, ancora oggi, quando penso a lei mi pare impossibile sia successo per davvero. Conoscevo Bettina da una decina d’anni, da quando, quasi casualmente, ho partecipato a una gita ai mercatini di Natale in Germania, che sempre fa tappa a Bartholomä. Bettina, col suo sorriso, ha sempre spiccato fra la folla, i suoi occhi espressivi non potevano non catturare chi la incontrava. E così, anche grazie a lei, sono pian piano entrata a far parte del gruppo del comitato di Gemellaggio di Casola. La coincidenza ha poi voluto che, qualche tempo dopo, nello stesso anno, entrambe siamo state elette presidenti delle due associazioni. Le quote rosa avevano conquistato anche i gemellaggi! Con Bettina abbiamo trascorso momenti di festa, di incontro, ma soprattutto abbiamo condiviso esperienze di crescita umana e amicizia; con i due gruppi abbiamo organizzato attività per giovani, ragazzi, bambini e adulti, che hanno contribuito negli anni a rendere tutti più consapevoli del nostro ruolo di cittadini europei che, anche se di diverse nazioni, scambiano esperienze, conoscenze, tradizioni fino a crearne addirittura di nuove. Bettina era un’amica estremamente eclettica, travolgente, energica ed entusiasta, pronta a raccogliere proposte per arricchire i nostri momenti d’incontro. Grazie a lei il Gemellaggio, ormai più che ventennale, dei nostri paesi è cresciuto e ha coinvolto tantissime persone con le quali, nel tempo, si sono formate e consolidate vere e proprie amicizie. Il suo amore per l’Italia e per Casola le hanno permesso di imparare a parlare la nostra lingua in modo davvero vicino alla perfezione. In questi ultimi due anni, il suo affetto per Casola, quello di tutti gli altri Amici di Casola del Comitato di Bartholoma e dei cittadini di Bartholoma, è stato ampiamente dimostrato dal denaro raccolto per contrastare gli eventi dell’alluvione che ha colpito il nostro paese. Un paese di poco più di duemila abitanti ha raccolto per noi circa quindicimila euro! Dopo aver appreso della sua scomparsa, abbiamo deciso di formare una piccola delegazione per portare il saluto e l’affetto del nostro paese alla sua famiglia e al paese intero nel momento della sua commemorazione funebre. Con un viaggio di dolore siamo andati a Bartholoma in quattro e abbiamo partecipato alla messa per Bettina. Il sacerdote ci ha chiesto di recitare il Padrenostro in italiano e la nostra commozione è esplosa quando ha annunciato che le offerte raccolte in chiesa sarebbero state devolute per le necessità di Casola; così ha voluto la famiglia di Bettina, interpretando il volere della figlia. Al momento della nostra partenza, Marianne, la sua mamma, un portento di donna forte, coraggiosa e generosa come la figlia (non poteva non essere così!), mi ha chiamato in un angolo di casa e mi ha passato una busta (1.340 euro) dicendomi: “Da parte di Bettina”. Anche solo scrivendo questo ricordo mi si stringe il cuore pensando a quanto amore Bettina sia stata in grado di portare a noi e di condividerlo fino a un momento estremo come quello. Ma non è certo finita così, perché vogliamo far sì che quel che è stato seminato in questi anni, anche da lei, possa continuare a fiorire e produrre frutti d’amicizia e di bene tra i nostri due paesi per anni e anni a venire.
Sonia Galliani
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Übersetzung für die Freunde von Bartholoma
Der Sommer ist vorbei, der Herbst hat die Tage grau werden lassen. Ein Herbst, der uns weiterhin zittern lässt wegen der Regenfälle, die unsere Hügel hinunterwaschen, Schlamm, Steine und Straßen mit sich reißen… Schaden und noch mehr Schaden. Doch auch der Sommer hat ein Stück von uns mitgenommen, und zwar nicht nur eines… Es war ein unheilvoller Sommer, anders kann ich ihn nicht nennen. Kaum hatte er begonnen, nahm er uns die Unbeschwertheit, die wir uns gewünscht hätten, damit sie einen Teil unserer Gedanken einnehmen würde, und stellte uns sofort der nackten und harten Wahrheit gegenüber: Wir sind so zerbrechlich wie Strohhalme, und ein Windstoß reicht, um uns hinwegzufegen. Zufall, Schicksal, ein grausames Los, jeder von uns gibt den Tragödien, die einige Momente unseres Lebens begleiten, einen Namen und die uns erschüttern, indem sie uns die Menschen wegnehmen, die wir lieben. Anfang Juli, am selben Morgen, erreichte auch mich, die ich von Casola weg war, die traurige Nachricht von Manuel Savocas Unfall. Der Schmerz ergriff jeden von uns, als wir daran dachten, dass er ein wenig der Sohn von uns allen war, so wie es alle Jungen in einem kleinen Dorf sind, in unserem Dorf. Doch als ob das nicht genug wäre, kam eine Stunde später noch eine schreckliche Nachricht: Auch Bettina Riz ist bei einem Bergunfall ums Leben gekommen. Ich war schockiert und ungläubig, und auch heute noch, wenn ich an sie denke, erscheint es mir unmöglich, dass es wirklich passiert ist. Ich kannte Bettina seit etwa zehn Jahren, seit ich eher zufällig an einem Ausflug zu den Weihnachtsmärkten in Deutschland teilnahm, der immer einen Halt in Bartholome einlegt. Bettina, mit ihrem Lächeln, fiel immer aus der Menge heraus, ihre ausdrucksstarken Augen konnten niemanden unberührt lassen, der ihr begegnete. Und so bin ich dank ihr nach und nach Teil der Partnerschaftsgruppe von Casola geworden. Es war ein Zufall, dass wir beide im selben Jahr, einige Zeit später, zu Präsidentinnen unserer beiden Vereine gewählt wurden. Die Frauenquote hatte auch die Partnerschaften erobert! Mit Bettina haben wir fröhliche Momente und Begegnungen erlebt, aber vor allem haben wir menschliche und freundschaftliche Erfahrungen geteilt. Mit den beiden Gruppen haben wir Aktivitäten für Jugendliche, Kinder, Erwachsene und Jugendliche organisiert, die im Laufe der Jahre dazu beigetragen haben, dass wir uns unserer Rolle als europäische Bürger, die, auch wenn sie aus verschiedenen Nationen stammen, Erfahrungen, Wissen und Traditionen austauschen, immer bewusster wurden und sogar neue geschaffen haben. Bettina war eine äußerst vielseitige, mitreißende, energische und begeisterte Freundin, die stets bereit war, Vorschläge aufzugreifen, um unsere Treffen zu bereichern. Dank ihr ist die mittlerweile über zwanzigjährige Partnerschaft unserer Dörfer gewachsen und hat viele Menschen einbezogen, mit denen sich im Laufe der Zeit echte Freundschaften gebildet und gefestigt haben. Ihre Liebe zu Italien und zu Casola ermöglichte es ihr, unsere Sprache fast perfekt zu lernen. In den letzten zwei Jahren wurde ihre Zuneigung zu Casola, die auch die anderen Freunde von Casola im Bartholoma-Komitee und die Bürger von Bartholoma teilten, durch die gesammelten Spenden für die Bewältigung der Folgen der Überschwemmungen, die unser Dorf heimgesucht haben, deutlich. Ein Dorf mit etwas mehr als zweitausend Einwohnern hat etwa fünfzehntausend Euro für uns gesammelt! Nach der Nachricht von ihrem Tod beschlossen wir, eine kleine Delegation zu bilden, um ihrer Familie und dem ganzen Dorf die Grüße und die Zuneigung unseres Dorfes bei ihrer Gedenkfeier zu überbringen. In einem schmerzlichen Reiseerlebnis fuhren vier von uns nach Bartholoma und nahmen an der Messe für Bettina teil. Der Priester bat uns, das Vaterunser auf Italienisch zu beten, und unsere Rührung war groß, als er verkündete, dass die in der Kirche gesammelten Spenden für die Bedürfnisse von Casola bestimmt seien; so hatte es die Familie von Bettina gewollt, um den Willen ihrer Tochter zu interpretieren. Als wir abreisten, rief mich Marianne, ihre Mutter, eine wunderbare, starke und großzügige Frau wie ihre Tochter (es konnte nicht anders sein!), in eine Ecke des Hauses und überreichte mir einen Umschlag (1.340 Euro), indem sie sagte: „Im Namen von Bettina“. Allein beim Schreiben dieser Erinnerung zieht sich mein Herz zusammen, wenn ich daran denke, wie viel Liebe Bettina in der Lage war, uns zu bringen und sie bis zu einem so extremen Moment mit uns zu teilen. Doch damit soll es nicht enden, denn wir wollen sicherstellen, dass das, was in all diesen Jahren auch von ihr gesät wurde, weiter blüht und Früchte der Freundschaft und des Guten zwischen unseren beiden Dörfern für viele Jahre bringen wird.
Sonia Galliani
Präsident des Städtepartnerschaftsausschusses
Casola Valsenio
E'uscito il nuovo numero de Lo Spekkietto
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- Scritto da LoSpekkietto
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Siamo felici di annunciare l'uscita del nuovo numero 81 de Lo Spekkietto, l'organo di stampa de Lo Specchio APS! Come sempre, i tesserati hanno già ricevuto la loro copia direttamente a casa. Per chi non è ancora membro, è possibile ritirare la rivista presso Ciata e approfittare per fare la tessera associativa, entrando a far parte della nostra vivace comunità.
Questo numero offre una varietà di articoli imperdibili, con temi che spaziano dalle Elezioni Amministrative agli aggiornamenti sulla ricostruzione, e da argomenti ambientali come il Parco Fluviale all'Alimentazione VEG. Troverete anche articoli sul Declino Demografico, sull’Azienda Rensi, e uno speciale su Il Nuovo Bar Nuovo. Non mancano spunti culturali con approfondimenti sulla demografia e consigli di lettura.
In copertina, un'opera creata da Giorgia Ricciardelli, un'espressione d'arte unica e coinvolgente che arricchisce ulteriormente questo numero. Non perdete l'occasione di sfogliare questa nuova edizione e di farvi ispirare dai suoi contenuti!
Alimentazione Veg – riflessioni dopo “Food for Profit”
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- Scritto da Benedetta Landi
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Martedì 11 giugno 2024 è stato proiettato ai Vecchi Magazzini il docu-film “Food For Profit”, realizzato dalla giornalista Giulia Innocenzi e da Pablo D’Ambrosi. La serata è stata organizzata dalla redazione de LoSpekkietto e il dibattito scaturito dopo la visione del documentario ha messo in campo diverse correnti di pensiero. Vorrei in questa sede dare spazio ad un punto di vista che non è emerso in sala durante la serata, ma che merita un approfondimento, per non rischiare di essere ancora interpretato da molti come “estremismo”, ossia quello del mondo vegetariano e vegano.
Da 11 anni seguo un’alimentazione vegetariana, quindi ci tengo a fare luce su questo tipo di scelta, la quale viene spesso vista con sospetto dalla maggioranza. Tali pregiudizi non sono altro che una conseguenza della scarsa conoscenza delle condizioni in cui vivono gli animali all’interno degli allevamenti intensivi e dei controversi interessi che guidano l’industria della carne, nonché delle motivazioni etiche che stanno alla base di questo tipo di scelta di vita. Spesso l’essere vegetariani o vegani viene additato come una “moda” o come qualcosa che in qualche modo può essere dannoso per la salute, e che quindi va assolutamente evitato. E poi perché rinunciare alla carne?? È così buona!
In questo, “Food For Profit”, così come altri documentari sull'argomento, possono essere illuminanti, in quanto possono mettere anche i più scettici di fronte alla realtà e far loro cogliere sfaccettature diverse sul tema, nuovi punti di vista sui quali riflettere.
Ma cosa vuol dire concretamente essere vegetariani ogni giorno? Partiamo dalle motivazioni principali che spingono una persona a decidere di non mangiare più la carne:
1. Per una questione etica
Questa è la motivazione che ha indirizzato me (e oserei dire, la maggioranza dei vegetariani) verso questa scelta. Ritengo che gli animali siano amici, non cibo. Quando ho deciso di smettere di mangiare carne l’ho fatto perché non volevo più che nessuno morisse per soddisfare il mio palato. La carne è buona, su questo siamo tutti d'accordo, noi vegetariani compresi. Spesso vengono criticate le alternative vegetali che ne ricordano il sapore: «Se sei vegetariano allora perché ti mangi l'hamburger di soia? Tanto vale che mangi quello vero!». Noi non neghiamo la bontà della carne, anzi. Ciò che rifiutiamo è la sofferenza e lo sfruttamento animale che sta dietro alla produzione di quella carne.
Negli allevamenti intensivi gli animali vivono in condizioni di sovraffollamento, spesso confinati in piccole gabbie, all’interno delle quali è impossibile muoversi. Da qui derivano difficoltà di deambulazione e patologie agli arti. Vengono inoltre sottoposti a mutilazioni senza anestesia (si pensi ad esempio al becco dei polli, alle corna delle mucche, alla coda e ai testicoli dei maiali). Negli allevamenti intensivi c’è mancanza di aria fresca e di luce naturale, pertanto gli animali vivono in condizioni di estremo stress e possono sviluppare comportamenti stereotipati, aggressivi o autolesionistici. Potrei elencare molte altre situazioni spiacevoli vissute dagli animali da allevamento, ma lascio a chi desidera approfondire questa tematica la possibilità di documentarsi attraverso i numerosissimi libri, articoli, documentari e video presenti.
È ovvio che non tutti gli allevamenti (fortunatamente) sono così, ci sono piccole aziende nelle quali il benessere animale viene garantito e rispettato. Ma purtroppo il consumatore medio, di fronte agli scaffali del supermercato, non sempre si pone il problema della provenienza di ciò che acquista, alimentando in questo modo grandi industrie guidate unicamente dal profitto.
2. Per una questione ambientale
È risaputo che gli allevamenti intensivi contribuiscono in maniera determinante alle emissioni di CO2. Secondo i dati della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), gli allevamenti causano il 14,5% delle emissioni di gas serra globali. Smettere di mangiare carne ha quindi un forte impatto a livello ambientale. E, che ci piaccia o no, tutti dovremmo evitare – o perlomeno ridurre in modo consistente – il consumo di prodotti animali, ne va della nostra stessa sopravvivenza. I cambiamenti climatici ci stanno ponendo di fronte ad una sfida epocale, che può essere affrontata innanzitutto a partire dalle scelte che compiamo a tavola.
Alcuni potrebbero qui sollevare un’obiezione: anche la produzione della soia ha un impatto significativo sull'ambiente. Questo è vero. Ma ricordiamoci che i principali consumatori di soia non sono i vegani, bensì gli animali rinchiusi all’interno degli allevamenti intensivi. Gli effetti negativi legati alla produzione della soia (come ad esempio l’utilizzo dei pesticidi) possono essere ridotti limitando il consumo di carne, e non tanto smettendo di mangiare tofu.
Per l’acqua vale lo stesso: secondo le Nazioni Unite la produzione animale intensiva è probabilmente la principale fonte d'inquinamento idrico. Pare infatti che per produrre un chilo di carne possano servire fino a 15’000 litri d'acqua.
Lifegate ha stimato che se tutto il mondo mangiasse vegetale per un giorno intero, ci sarebbe un risparmio di 22 milioni di tonnellate di CO2 e di 6,5 miliardi di metri cubi d’acqua. I nostri comportamenti alimentari sono quindi in grado di influenzare in maniera determinante il futuro del nostro pianeta.
3. Per una questione di salute
Il consumo di carne incide in maniera significativa sulla salute: intraprendendo un’alimentazione vegetale si riduce il rischio di sviluppare sovrappeso e obesità, il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione arteriosa, la glicemia, il colesterolo e addirittura i tumori.
Va inoltre considerato un altro allarmante fenomeno, quello dell’antibiotico resistenza: negli allevamenti intensivi gli antibiotici vengono spesso utilizzati in modo eccessivo per promuovere la crescita degli animali e per prevenire le malattie. Questa pratica ha contribuito all’aumento preoccupante della resistenza agli antibiotici negli animali e negli esseri umani che si cibano di essi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica la resistenza agli antibiotici come una delle dieci principali minacce sanitarie globali per l’umanità, ed è facile comprenderne il motivo: quando i farmaci non avranno più alcun effetto su di noi, come faremo a difenderci da virus e infezioni?
Somma, che ROUTE!!!!
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Il 18 agosto 2024 siamo tornati dalla route in Val Formazza dopo 6 giorni di cammino.
Siamo partiti da Ponte, ospitati dal grande Riccardo che ci ha mostrato il suo letto sospeso sulla montagna. Abbiamo fatto un giro ad anello scavalcando creste e attraversando valli stupende. Abbiamo avuto la possibilità di incontrare persone fantastiche nei vari rifugi, come Rita, la volontaria del rifugio Somma che con suo marito e altri ragazzi ci hanno accolto calorosamente dopo una lunghissima e faticosa camminata tra pioggia, grandine e vento.
Abbiamo passato ferragosto al rifugio 3A, che grazie alla sua vista mozzafiato ci ha regalato grandi emozioni, nonostante l’inaspettato freddo.
Grandi emozioni ce le hanno regalate anche le cene nei rifugi. Dopo una giornata intera di risotti in busta e frutta secca, la sera ci aspettavano piatti tipici del posto che ci dava le forze giuste per affrontare la giornata successiva.
Il 17 sera, dopo aver preparato una cena a piacere (no risotti!!!!!), abbiamo firmato tutti la carta di clan come conclusione di questa bellissima route.
Per rendere partecipi anche voi di questa route assurdamente fantastica, vi abbiamo lasciato un regalo (clicca qui), buona visione ebuona strada!!
Rinnovo tessera associativa Lo Specchio APS
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Campagna di rinnovo del tesseramento soci dell'Associazione Culturale Lo Specchio APS per l’anno 2025
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Dal 1967, l’associazione si dedica alla narrazione e valorizzazione degli eventi e delle storie della comunità di Casola Valsenio, contribuendo a preservare il patrimonio culturale locale. Invitiamo tutti a rinnovare la propria tessera per sostenere le nostre attività e ricevere per un anno Lo Spekkietto, il giornale ufficiale dell'associazione.
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