I DS PER IL SI’

‘Vita, speranza, guarigione&#8221, sono le parole d’ordine dei Ds per sostenere i quesiti referendari del 12 e 13 giugno 2005
Partono le iniziative di sensibilizzazione da parte del Comitato per il Si del Comune collinare. ‘Vita, speranza, guarigione sono i valori importanti che toccano l’esistenza quotidiana di ciascuno di noi per i quali bisogna votare ‘Sì&#8221, ai referendum, del 12 e 13 giugno, sulla fecondazione assistita. Quattro i passaggi della legge 40 del 2004 che i cittadini sono chiamati ad abrogare: perché le coppie sterili possano avere figli e perché i bambini possano nascere sani, per difendere pluralismo culturale e laicità dello Stato e per permettere alla ricerca medica di progredire&#8221,.’Un atto concreto di solidarietà nei confronti di chi oggi non può mettere al mondo un figlio e di chi soffre a causa di una malattia che domani la scienza potrebbe curare. Una legge voluta dal governo di centrodestra – affermano i Ds casolani – fortemente criticata non solo dall’opposizione di centrosinistra ma anche da diversi esponenti del mondo scientifico. Ora sono i cittadini, in prima persona, a poter dire la loro su alcuni dei suoi articoli, raccolti nei quattro quesiti referendari.Il primo di essi riguarda la libertà di ricerca scientifica: segnare Sì sulla scheda equivale ad aprire una speranza di cura e di guarigione per chi soffre di malattie gravissime, quali il Parkinson, il diabete, la sclerosi, il morbo di Alzheimer, i tumori. Il secondo concerne la salute della donna nel suo ricorrere alla fecondazione assistita.&#8221, Schierarsi per il Sì – affermano i Democratici di Sinistra – significa stare al suo fianco. Innanzitutto scongiurando la possibilità di trasmettere ai figli malattie genetiche, garantendo tale modalità di procreazione anche alle coppie fertili che corrono questo rischio. Inoltre, il congelamento degli embrioni le eviterebbe la ripetizione del trattamento in caso di insuccesso&#8221,. Il terzo referendum chiama in causa il principio della laicità dello Stato, e del pluralismo etico e culturale. ‘Una vittoria del Sì abolirebbe la norma che equipara i diritti del concepito, inteso come ovulo fecondato, a quelli della madre. Un meccanismo legislativo che oltre a costringere alla nascita bambini già gravemente malati rischia di mettere in discussione la legge 194, quella che sancisce l’interruzione volontaria della gravidanza&#8221,. L’ultima questione che verrà sottoposta alla decisione degli italiani verte intorno alla cosiddetta fecondazione eterologa. ‘Votando Sì essi intenderanno riconoscere a una coppia il diritto di ricorrere, e solo in casi di grave sterilità, a spermatozoi od ovociti donati da una terza persona. E mostreranno come l’attuale divieto costringa tante donne ad andare all’estero per poter partorire, a patto che la loro situazione economica non lo renda un miraggio&#8221,. ‘Un’affermazione dei Sì il 12 e il 13 giugno – osservano infine i DS – non aprirebbe uno scenario senza regole e senza controlli, così come non spalancherebbe le porte a una programmazione dei figli in laboratorio. Da un lato, infatti, ci sarebbe quel codice deontologico dei medici che ne regolava l’attività già prima della legge 40, dall’altro, proprio tale codice vieta esplicitamente ogni intervento genetico che non abbia per fine la prevenzione e la cura&#8221,.La prospettiva che, invece, si delineerebbe – raccogliendo il consenso sia di laici che di cattolici – è quella di ‘una nuova, buona legge’. Per aiutare le coppie sterili ad avere figli, far nascere bambini sani, far progredire la ricerca medica.Altre informazioni sulla legge 40, sui referendum, sul dibattito politico, culturale, scientifico e sulle pubblicazioni intorno al tema della fecondazione assistita si possono trovare sul www.dscasolavalsenio.it