Chiude l’asilo Santa Dorotea
Dell’asilo ricordo soprattutto il profumo, quel profumo di cui sanno i bambini nei primi anni della loro vita. Il pavimento di graniglia, mai cambiato dagli anni ’50, risuonava delle impronte di mille piedini che hanno percorso quei corridoi e che, allora, percorrevo anch’io di corsa, per arrivare al mio armadietto a misura di nano, in legno, con la mia foto attaccata sopra e con il mio nome scritto in grande. In base all’anno che frequentavo cambiava il disegno che avevo: un anno i pesci, l’anno dopo il coniglio e per ultimo il corvo. Dal mio armadietto prendevo il mio kit di “sopravvivenza” interamente cucito da mia mamma: tovaglietta e asciugamano. Una volta salutata la mamma, mi dirigevo a giocare con i miei amichetti nel grande salone dell’asilo: c’erano bambole, costruzioni, fogli da disegno e colori (la maggior parte secchi stecchiti) e giochi di ogni tipo. In fondo al salone un gran castello colorato in plastica dove potevi andarci dentro e giocare a fare la “Caterina Sforza” della situazione. Facevamo molte attività: nella sala subito dopo la mensa, facevamo i disegni con i fagioli secchi e diverse attività creative; poi c’erano i giochi fuori, le favole, i film e tanto altro.
Però, come forse è giusto che sia, ad un certo punto un ciclo finisce e molto probabilmente se ne aprirà un altro, ma non qui, non in quei corridoi, non in quelle aule, non più in quel posto. Ormai lo sanno tutti, l’ha annunciato dall’altare Don Euterio quella domenica, causando un tuffo al cuore di tutti quei fedeli e non che sono cresciuti e hanno mandato i loro figli in quell’asilo: l’asilo Santa Dorotea chiuderà nell’estate 2025, proprio nell’anno in cui avrebbe compiuto 90 anni dal suo riconoscimento come Ente Scolastico.
I motivi sono molteplici e alla fine sempre gli stessi: il minor numero di nascite degli ultimi anni comporta il calo delle iscrizioni, l’aumento delle spese e, di conseguenza, il mancato sostegno che deriva dalle convenzioni pubbliche, che sono legate al dato demografico: perciò non è più sostenibile economicamente tenere aperto l’asilo parrocchiale. Per molti genitori questa scelta è stata uno shock: alcuni di questi hanno scelto di continuare con il percorso paritario, trasferendo i loro figli presso la scuola materna San Giuseppe a Riolo Terme; altri, invece, hanno optato per l’asilo comunale di Casola Valsenio. Purtroppo, un rammarico grande delle famiglie e dei sette dipendenti dell’asilo delle suore è il progressivo perdersi di quel dolce sentimento di sentirsi parte di una grande famiglia.
Nonostante le tantissime alternative prese in esame (come il micronido), non si è potuto fare altrimenti, poiché non sarebbe stato sostenibile sotto ogni punto di vista. Fino ad ora era possibile scegliere fra una pluralità di offerte educative per i propri figli, ora ciò si riduce drasticamente, vista la chiusura della scuola paritaria.
Vorrei chiudere con un augurio sia per le famiglie sia per le maestre d’asilo che accompagnano questi bambini nel loro ultimo anno prima di lasciargli compiere il grande passo verso l’immenso mondo delle scuole elementari, sia per don Euterio e per chi gli è stato accanto in questa decisione importante, con un estratto de Le confessioni di un italiano, che possa donare speranza e consapevolezza in mezzo al dolore, poiché bisogna ricordare che solo i bambini sono la nostra salvezza:
“Badate ai fanciulli, amici miei, badate sempre ai fanciulli, se vi sta a cuore di averne degli uomini, che le occasioni non diano mala piega alle loro passioncelle; che una sprovveduta condiscendenza, o una soverchia durezza, o micidiale trascuranza, non li lascino in bilico di creder giusto ciò che piace e abbominevole quello che dispiace.
Preparate loro col maggior accorgimento occasioni di trovar bella, santa, piacevole la virtù, e brutto e spiacevole il vizio. Un grano di buona esperienza a nove anni, val più assai che un corso di morale a venti.”
Ippolito Nievo
Grazie di cuore a Don Euterio per avermi concesso il suo racconto su questa difficile e dolorosa decisione, soprattutto grazie alle suore Dorotee che hanno fondato e mantenuto questa realtà educativa nel nostro paese fin dal 1916 e a tutto il personale che fino ad ora si è avvicendato nel nostro amato asilo.
Clelia Tozzola