A Casola riapre l’ex Prato dei Fiorentini

VENUSTA  “sarà informale, accogliente ed in sintonia con la Vena del Gesso che lo circonda”.

Il rinomato locale casolano “Il Prato dei Fiorentini”, due anni dopo la sua chiusura, riapre i battenti grazie all’impegno e alla determinazione di tre amici e soci: Anna, Mattia e Luca. Ho colto l’occasione per intervistarli e porre loro qualche domanda sul nuovo progetto.

  1. Come siete diventati amici? Qual è la vostra storia?

Siamo amici da una vita ed in comune abbiamo la passione per la musica, la buona cucina e il nostro territorio. Mattia è da sempre “in trincea” dietro ai fornelli, a suon di AC/DC e Litfiba: dopo la scuola alberghiera, si è buttato subito nel ruolo di chef e non lo ha più mollato. Nonostante questo impegno, è diventato Presidente della “Clips Rag & Rock” di Riolo Terme, oltre a dare supporto a diverse associazioni della Vallata. Anna, invece, è fresca di iscrizione al corso di basso, ha da sempre la passione per la lettura, la pasta fatta in casa ed i dolci. È una musicofila a 360°, ma non sopporta i Red Hot Chili Peppers e dal 1997 ha un negozio di calzature a Riolo Terme, nonostante una laurea honoris causa in ragioneria (ambito che sopporta quasi meno dei Red Hot Chili Peppers). Luca continua a sognare di diventare un batterista, ma, nel frattempo, suona la chitarra e, come lavoro, fa il commerciale estero, vendendo rottami in giro per il mondo. Anche lui, nonostante le radici leggermente metallare, adora cucinare pesce e carne per diletto, a suon di Pink Floyd. Ecco, come si direbbe in termini gastronomici: “La frittata è fatta”.

  1. Com’è nata l’idea di aprire un vostro locale? Quale progetto avete in mente?

L’idea è nata dalla voglia di cambiare vita, di mettersi in gioco e, a furia di vedere questo locale rimanere tristemente chiuso, succede che una sera dopo una di quelle mangiatine livello pro, qualcuno l’ha butta lì e qualcun altro ha detto “ci sto!”. Poi il progetto è venuto da sé.

  1. Quali sono i piani futuri per il ristorante? Cambierà qualcosa da quella che era la proposta del ristorante “Il Prato dei Fiorentini”, che tutti abbiamo conosciuto e apprezzato per l’offerta gastronomica di qualità e per l’amore profuso dai proprietari nel tempo?

I piani futuri sono una marea, ma adesso è il momento di concentrarsi sulla ristrutturazione, con qualche tocco di personalizzazione che ci rappresenti. Poi, dobbiamo costruire una squadra, impresa non da poco ai giorni nostri: ci piace l’idea di poter creare qualcosa di interessante e che possa, nel nostro piccolo, dare occupazione a persone del posto. La proposta del locale cambierà, ma sarà presente un certo attaccamento culinario al nostro territorio e concentrandoci su poche cose, ma fatte bene e con gusto. Il cambiamento più importante che vorremmo fare è quello di mantenere il locale aperto tutto l’anno.

  1. Quando aprirà nuovamente i battenti il locale? Cambierà nome?

Il nostro obiettivo è di essere pronti entro Marzo 2025, tutto dipenderà da Turrini

l’idraulico (ah ah ah si fa per scherzare), vorremmo infatti aprire in tempo utile per poter “rodare” il locale prima delle feste pasquali e della bella stagione. Cambieremo il nome per rispetto della precedente proprietà, anche per evitare paragoni, ma soprattutto perché l’idea di locale che abbiamo in mente ha bisogno di una nuova identità.

  1. Che tipo di ristorazione offrirete? Che ambiente sarà?

Partiamo dall’ambiente: sarà informale, accogliente ed in sintonia con la Vena del Gesso che lo circonda, deve mettere a proprio agio sia chi passa per caso che chi, invece, vuole passare una serata in modalità “trebbo”. Chiaramente la bella stagione ci permetterà di sfruttare l’area verde circostante, per qualche nuovo esperimento che speriamo di poter mettere in pista già dall’estate prossima. Alla semplicità e schiettezza dell’ambiente non possiamo che accostare una cucina rustica, fatta di prodotti del territorio ed in sincrono con le stagioni. Una cucina fatta anche di ricette di una volta con qualche ritocco di attualità, ma sempre senza sconfinare in complicazioni o verso la ricerca del piatto da copertina. Gusti genuini, semplici e ben curati, ma soprattutto, il più possibile lavorati in casa.

  1. Come vi sentite in vista di questo nuovo progetto?

Beh, adesso è il momento dell’entusiasmo, nonostante qualche piccolo imprevisto creato dal meteo degli ultimi 2 anni. C’è voglia di completare i lavori al più presto e passare subito a costruire il menù e il team. Chiaramente, qualche dubbio c’è, dati i tempi che corrono, ma noi siamo carichi come delle fionde. Insomma, ci si vede presto!

Ringrazio Anna, Luca e Mattia per averci raccontato un po’ del loro sogno, che desideriamo diventi presto una splendida realtà. Adesso siamo curiosi e impazienti quanto loro!

“Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori”. Dalai Lama                                                                                                                  Clelia Tozzola