Azienda RENSI di Casola Valsenio

Abbiamo ancora davanti agli occhi le scene dei vigili del fuoco che cercano di salvare i maiali della stalla in via Olivelli a Baffadi dopo la frana del maggio 2023 che  ha abbattuto un terzo dei muri riducendo la superficie disponibile per l’allevamento.

E’ stato un brutto colpo per l’azienda Rensi che ne è titolare ma che non ha fiaccato la voglia di rialzarsi e di rilanciare le speranze per continuare l’attività agricola.

Claudio è il figlio minore della famiglia Rensi. Cura l’allevamento suino e bovino. Soltanto razze autoctone: Mora Romagnola e Vacca Romagnola. Sono 270 circa i capi suini commercializzati anche in carcasse e mezzene direttamente ai privati. Chiedo a Claudio se la modalità della vendita alle famiglie sia un canale marginale come verrebbe da immaginare in un’epoca dove la gente va al supermercato o nelle macellerie industriali a rifornire il frigorifero ma scopro invece che così non è. Ne vende circa una sessantina di capi a famiglie che cercano un prodotto locale e di qualità garantita. Claudio consegna direttamente le carcasse a domicilio in un raggio che arriva fino a Bagnacavallo dopo aver macellato i capi in una piccola realtà nella valle del Santerno.

Zero pubblicità perché il passa parola funziona meglio. E’ tuttavia un impegno perché il lavoro si concentra nei 3,4 mesi invernali quando la carne della Mora Romagnola si trasforma in salami, prosciutti e salsicce.

Ma Claudio non fa solo l’allevatore. Insieme al babbo Maurizio coltiva legumi. Anche qui sono varietà locali ormai dimenticate dai circuiti commerciali. I ceci, ad esempio, sono piccini ma con una buccia sottile e saporitissimi e basta poco tempo a cuocerli. Poi c’è la fagiolina, una varietà di fagiolo il cui seme gli è arrivato dalla Toscana. Anche questo legume ha tempi di cottura più veloci ma soprattutto ha un sapore che non ha confronto con quelli della grande distribuzione.

Poi c’è il castagneto. Claudio ha collaborato con il servizio fitosanitario regionale e con la fondazione Edmund Mach per una ricerca sulla Gnomoniopsis il marciume gessoso della castagna, temibile avversità fungina che provoca danni consistenti ai castanicoltori e legata anche ai mutamenti climatici. Anche qui la vendita diretta è la carta vincente per spuntare prezzi remunerativi.

Poi c’è il taglio del bosco. Claudio e Maurizio oltre al taglio della legna provvedono anche alla consegna direttamente a casa nella pezzatura richiesta dal cliente.

Insomma un’azienda multifunzionale che per reggersi ha bisogno di parecchio lavoro e di tanto entusiasmo.

Nonostante le frane ( Claudio ha perso un ettaro di terreno che adibiva al pascolo delle vacche romagnole. purtroppo irrecuperabile)  la passione per l’allevamento, la coltivazione e il bosco gli danno la spinta per traguardare oltre e progettare di ingrandire l’attività. L’idea è quella di presentare un piano di sviluppo per una nuova stalla e accedere ai contributi del piano di sviluppo rurale.