Complimenti! Il ringraziamento più sincero alla società A.C. Casola Valsenio! Mi hanno tolto anche l’ultima delle passioni legate al calcio del nostro paese! Grazie!!!
Ma andiamo per ordine: tre anni fa mi è stato chiesto di gestire i pulcini del nostro paese, entusiasta dell’offerta ho subito accettato chiedendo in cambio una piccola clausola: avere la possibilità di portare avanti negli anni 10 o 11 ragazzi che si racchiudevano in quella fascia di età dei nati tra il 1991, 1992 e 1993. Mi è stato risposto che non ci sarebbe stato il minimo problema e che anzi li avrebbe privati di un pensiero in più negli anni avvenire.

Nel 2003 il responsabile del settore giovanile era Paolo Visani e tutto passò liscio come l’olio, vincemmo tutte e due le fasi del campionato e arrivammo in finale nel prestigioso torneo di Riolo Terme.
Per vari problemi che dopo spiegherò il suddetto decise di lasciare la società l’anno seguente, è qui che cominciano diversi disguidi: si passa dai pulcini agli esordienti, quindi i ragazzi “maturano” sportivamente, anche perchè è la prima categoria giovanile ad avvalersi dell’arbitro. Fortunatamente Visani (anche perché il figlio fa parte della squadra) nonostante tutto, mi accompagnerà e mi darà un validissimo aiuto durante l’anno, anche in questo caso i risultati non sono mancati: terzo posto in campionato e terzo posto al torneo estivo di Riolo. I veri problemi cominciano comunque nell’estate del 2004, la mancanza dei ragazzi porta la società a compiere un passo troppo grande, dato che i giovanissimi sono di scarso numero, vengono aggregati i “miei” esordienti. Risultato: disponevo di una rosa completa di 18 ragazzi, tra i quali 8 esordienti, come è facile dedurre, i risultati non sono arrivati dato che giocavano ragazzi molto meno sviluppati fisicamente che, giustamente, spesso “tiravano indietro” la gamba per paura di farsi male nei contrasti con gli avversari decisamente più grandi e grossi di loro. Ma non è questo il problema, anzi, è stato preventivato da me all’inizio della stagione con una lettera scritta (da me, non dalla società...) ai genitori per informarli dei grossi cambiamenti. L’annata è passata comunque senza gravi problemi per i ragazzi, ma con molti disguidi organizzativi. Un esempio: trasferta a Marradi, il comunicato della federazione affermava che l’orario di inizio partita era fissato per le 15. Giunto a destinazione circa un ora prima, scopro che problemi di gestione hanno portato la società marradese a posticipare alcune partite casalinghe di due ore. Incavolato quanto basta telefono subito al campo di Casola dove mi rispondono di non aver ricevuto nessun aggiornamento. Poco dopo l’allenatore dei locali telefona, in mia presenza, direttamente alla federazione, la quale garbatamente ci risponde che effettivamente la partita si dovrà svolgere alle 17. Per la cronaca era pieno inverno, se il termometro segnava 0° era grassa, per di più figuravo sia come allenatore, che come accompagnatore, che come guardalinee. Questo vuol dire che nessuno della società mi è stato aggregato, che nessuno si è preso l’impegno di darmi una mano. Non è poi stata l’unica volta, quasi per tutte le trasferte gli unici ad aiutarmi sono stati i genitori dei ragazzi stessi. Capirete quindi che il mio disagio si faceva sempre più grande. L’unica valvola di sfogo, appiglio su cui aggrapparmi, chiamatelo come vi pare, era la carta stampata, cioè utilizzare poche righe della rubrica “Match winner” per cercare di migliorare l’impegno della società nei confronti del settore giovanile. Bene, sappiate che il tutto ha portato al mio esonero. Voci estive circolavano, dapprima la società affermava ai genitori che ero io l’auto-esonerato, cioè quello che non voleva più allenare, solamente perché nell’articolo di fine stagione avevo scritto “se non riceverò gli stimoli adatti, non allenerò più...”. Ho voluto chiarire personalmente telefonando più di una volta alla società per confermare la mia disponibilità. Ogni volta la stessa risposta: “Appena sappiamo qualcosa ti chiamiamo”...e chi li ha sentiti? Pochi giorni fa si presenta Silvio Dardi davanti a me dicendo: “Sai, i tuoi li lasciano a me”. Non troppo stupito rispondo: “Si? Grazie per avermelo detto. Almeno da qualcuno lo vengo a sapere”. Questo per farvi capire come sono ridotti, che tipo di personaggi hanno in mano la nostra società di calcio. Non pensate giusto motivare tali drastiche decisioni al diretto interessato? Personalmente lo ritengo normale, mai sentito di un allenatore esonerato senza che lo sapesse e senza motivazione. Ma vi chiedo, è questo il modo di comportarsi, di gestire la situazione che spero di avervi chiarito? Sinceramente: hanno sbagliato ora, in passato e sbaglieranno sempre!!! Le ultime parole le rivolgo direttamente a loro: non siete stati contenti di avermi escluso dal gioco, ora mi avete tolto l’unica mia soddisfazione. Ero legato veramente tanto a quei ragazzi, e loro a me. Pensate che uno tra questi durante il calcetto, con le lacrime agli occhi, mi ha chiesto: “Ma non ci alleni più?”.
Complimenti! Avete svolto il solito ottimo lavoro. Avete scontentato tutti, tranne voi naturalmente. E queste parole non sono dirette a Silvio, so già che svolgerà ottimamente questo impegno e ha tutte le mie simpatie, se avrà bisogno di consigli sarò pronto a darglieli. Non è sua la colpa, ma la vostra, come sempre. Ricordatevi che questo articolo è firmato. Spero che tutti i genitori si rendano conto della pochezza delle vostre idee e portino i loro figli in altri paesi (a giocare intendo). Non vi meritate niente!
Ultima cosa: non mi vergogno affatto di ammettere che ricevevo 80 euro al mese. Vi sembra tanto se vi dico che so, ho la certezza, che certi giocatori prendevano anche 450 euro al mese? E’ giusto pagare così tanto per una squadra di seconda categoria? Come sempre la risposta è negativa, come sempre...

Manuel Andreotti
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