Lui, aveva lo sguardo di chi non è capito.

Alla porta del suo spogliatoio era appesa la foto della storica promozione in Prima Categoria. Dentro, c’erano il gagliardetto e la sciarpa del Casola. I palloni per la partita casalinga se li teneva belli gonfi dentro ad un enorme armadio a muro. Perché Mr. Pac, nel suo spogliatoio, aveva anche l’armadio che di solito stanno nelle case normali. Ed è sempre là, mica se l’è portato via.


Il suo piccolo “regno” viveva di mercoledì e di venerdì, le sere dell’allenamento. Cinesi, coni, paletti, scalette, ostacoli, copertoni di auto, giubbotti coi pesi. Anche quelle strisce bianche e rosse, che si usano per delimitare i “lavori in corso” che di solito si incontrano per strada.

Non amava vedere i palloni volare nel fiume o nei vari orti circostanti. A fine allenamento li contava uno ad uno e se li metteva nella cesta ben chiusa da un lucchetto. E visto che la passione non era ancora abbastanza, si raccoglieva e si lavava anche le casacche sporche dell’allenamento. Ora potete dire che a posto a posto non era.
La decisione è stata coraggiosa e va rispettata. Già da un po’ di tempo la squadra che scendeva in campo, non coincideva con quella che disegnava Mr. Pac. Le strade si sono divise, speriamo bene.


Ora, ci piacerebbe avere tutto quello che descrive in maniera immediata, il periodo che stiamo vivendo. Annulla il passato e se vuoi capire, guarda e basta.

Il Casola ha un nuovo allenatore, Mr. S. Paolo, da Faenza. A posto a posto non lo è nemmeno lui. Non sono in tanti quelli che si mettono in discussione, prendendo in corsa una squadra che è prima in classifica. A pensarci bene, si può solo far peggio. Non è da tutti.
Come primo risultato è arrivata la coppa emilia del girone. Non l’ha mai vista nessuno questa coppa, ma se esiste, questa l’ha vinta il Casola. Ora comincerà la fase regionale, i buoni propositi per andare avanti non mancano di certo.

In campionato, il girone di ritorno non è cominciato come si sperava. Prestazioni al limite dell’osceno. Di buono, c’è che almeno non si è perso. Poco, per una squadra che ha la possibilità di vincere il campionato.

La squadra ha l’umore triste, è tesa, nervosa, bloccata. Non si discutono le capacità calcistiche dei giocatori, appartengono ai livelli alti della categoria. Si discute ciò che si vede da fuori, e che al momento non si riesce a risolvere da dentro.


Dalla saggia carne di un tifoso di vecchia data, è arrivata crediamo, la più chiara delle sintesi e fa così:
“Aaaahhhh!!! Bisogna darci”.

Fate un po’ voi.



r.l.
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