IL MIO CONTRIBUTO IN MERITO ALL’ UNIONE DEI COMUNI 'ALLARGATA

Personalmente non sono contrario anzi ritengo utile cercare di trovare punti che ci accomunano con altri paesi limitrofi, sempre però che questi, come al solito, non facciano poi valere a nostro scapito il loro maggior potere economico e/o elettorale.
Ho detto come il solito perchè per noi ogni cosa deve essere conquistata, quasi strappata, salvo poi spesso, alla prima occasione, doversi scontrare con le altre amministrazioni che con il paravento di cavilli, regolamenti ad hoc, e motivazioni economiche miopi e di basso profilo si appropriano dei tuoi diritti in contrasto con gli accordi fatti.

Per la verità abbiamo già ceduto molto senza troppo sostenere i nostri diritti e accordi scritti, ad esempio, tanto per restare all’interno della nostra ASP : i posti convenzionati della CASA PROTETTA ,ceduti da Riolo a strutture private, la stessa ammissione di Riolo nell'ASP 'Solidarietà Insieme' con pieno titolo, senza alcun apporto da parte della stessa ( neanche l'assistenza domiciliare), poi, sempre in tema di sanità nel distretto, per citare un altro esempio, i dieci posti per gravi disabilità acquisite (del. Giunta Regionale 2068 del 2004) tutti concessi a Faenza, lasciando fuori una struttura della nostra ASP a Castel Bolognese che era perfettamente idonea a coprire alcuni di quei posti. E si potrebbero citare numerosi altri esempi.
ll lavoro, la strada, i trasporti pubblici, la scuola, la sanità ecc. tutto per noi è più difficile, senza che vi sia una adeguata attenzione da parte delle realtà forti del distretto, e sono tante le motivazioni di disagio che spingono molti casolani di andare ad abitare altrove, vedi il costante calo demografico e soprattutto l’esodo delle giovani coppie, neppure controbilanciato dall’immigrazione dei cittadini esteri.
Non possiamo considerare queste cose come futili motivi sono segnali invece che lasciano capire quanto poco attenti siano coloro che fanno scelte (dalla Regione dalla Provincia , al Distretto) che condizionano la nostra vita.
Pertanto ben venga l’Unione dei Comuni se è vero che può fare risparmiare risorse economiche, ma attenzione che tutto questo non si trasformi in una trappola che ci lega le mani, limitando la nostra autonomia politica e gestionale e che le economie non siano fatte soprattutto sulla nostra pelle e diventino un costo troppo alto sopratutto per chi vive nel territorio periferico, tanto da spingerlo a scendere a valle.
Credo in ogni caso che si debba discutere ancora a fondo della cosa e del come motivare adeguatamente chi dovrà farsi carico di una certa dose di sano “campanilismo” (che nel nostro caso significa : realistica consapevolezza delle difficoltà che gravano sulle spalle di chi vive nelle località periferiche e motivazione ad agire per risolvere i problemi del luogo) indispensabile per mantenere viva una società che lentamente rischia di lasciarsi trascinare dalla sfiducia.

Giuliano Tozzola
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