Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera di Fabio Piolanti in risposta all'articolo Cattolici o socialdemocratici? di Giacomo Giacometti

Caro Giacomo,
francamente non ho capito di cosa mi rimproveri.
La mia affermazione in aula è stata, all’incirca, questa:
Nelle ultime elezioni amministrative abbiamo assistito ad una assunzione di campo dell’associazionismo cattolico - AGESCI, Specchietto e altri - verso l’area socialdemocratica, cioè verso la candidatura Iseppi.
Certo, lo dicevo con un po’ di rammarico, ma nulla più.
Se vuoi lo dicevo anche con un pizzico di sollievo - che non hai avvertito – perché alla fine ritenevo utile che quella indistinta e variegata galassia avesse assunto in questa circostanza una posizione politica omogenea attraverso le candidature di Albonetti, e forse anche di Visani, dando un contributo vero e operativo alla gestione del Comune di Casola (e sai bene quanto ne ha bisogno!), ma anche cominciando a sporcarsi le mani con la politica partitica, che fino ad oggi aveva accuratamente cercato di evitare.

Vedo invece che mi rimproveri perché ..la constatazione è datata e forzata perché fa ricorso al pregiudizio degli schieramenti mentre invece avrei dovuto cercare le cause del mio insuccesso per far compiere un passo avanti al superamento degli schemi ormai sorpassati di destra e sinistra per dedicarmi di più alla soluzione dei problemi della società casolana e anche di quella nazionale.. ecc. ecc.

Guarda, te lo dico con amicizia e con rispetto. Di fronte a questo tipo di argomenti e a questo taglio espressivo mi trovi nudo e impreparato. Non so cosa dire.
Magari avrai anche ragione, ma se molto più semplicemente avessi detto: “Piolanti, i cattolici sono una cosa, i socialisti sono un’altra cosa. Non mescolarli” saresti stato più diretto e più efficace. E io che sono una persona molto semplice, avrei capito e magari con me altri due o tre lettori abituati alla ricerca della massima semplicità.

Nell’ipotesi che questo fosse il problema all’origine del rimprovero, avrei potuto rispondere che da un po’ di tempo cerco di forzare le espressioni di liberaldemocrazia e di socialdemocrazia proprio per evitare gli stereotipi destra – sinistra che sono vuoti e inadeguati.

Alla fine quella da cui partiamo è la polarizzazione degli schieramenti e per quanto ci possiamo contorcere nel tentativo di differenziare le posizioni personali o di gruppetto appaiono sempre più chiari ed evidenti, a mio modo di vedere, l’emergere dell’area socialdemocratica e quella dell’area liberaldemocratica.

I cattolici sono referenti dell’una e dell’altra parte. Non appartengono certo ad alcuno degli schieramenti, e proprio come tu dici “ci sono molti cattolici che vogliono dedicarsi al rinnovamento della politica e per farlo si confrontano con altre tradizioni ed esperienze ,senza chiedere a nessuno una stanza riservata, lo fanno laicamente dedicandosi alla ricerca di soluzioni dei problemi ..”. Proprio così, esattamente così.
Quindi potremmo concordare sul fatto che mentre su base nazionale la presenza cattolica sembrerebbe essersi espressa maggiormente nella liberaldemocrazia, a Casola si è espressa maggiormente nella socialdemocrazia.
La cosa non crea problemi a me, non vedo perché ne crea tanti a te che, a quanto mi risulta, non hai sposato le tesi di Casini e non attendi impaziente il ritorno della democrazia cristiana.

Sulla situazione casolana e sul voto amministrativo, visto che con grande cavalleria mi inviti a riflettere meglio e di più, ti dico subito cosa penso.
Come hai visto, alle amministrative abbiamo subito lo spostamento di circa 140 voti dall’area del centro destra all’area del centro sinistra.
Le elezioni le avremmo perse comunque, ma la dimensione della sconfitta è stata vistosa perché molti casolani, come molti altri cittadini dei comuni romagnoli, hanno optato per la conservazione
dello status quo amministrativo.

In Romagna il centro destra non riesce ancora a piegare la forza storica, organizzativa e di interessi del vecchio radicamento partitico (comunista e parzialmente democristiano) e non siamo riusciti a presentare compiutamente le idee di innovazione e di trasformazione attraverso i nostri candidati sindaci, io per primo.

Forse potrà dispiacerti ma i voti che ci sono venuti meno non erano voti cattolici in senso stretto perché chi vota centro destra alle europee non si pone il problema di andare a recuperare la politica dell’immigrazione equa e solidale, come la chiami tu, nel voto su Casola..
Chi vota centro destra alle europee e poi vota Iseppi per il Comune manda un segnale che può essere letto in moltissimi modi, ma soprattutto esprime il desiderio di conservare lo status esistente e di non affidare Casola a chi avrebbe potuto fare troppo e troppo in fretta in direzioni non compatibili con gli interessi consolidati. Altro che immigrati! Altro che volontariato.

Qui parliamo di soldi, caro Giacomo. E quelli, come mi insegni, non hanno colore.

Fabio Piolanti
14/7/2009



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