L’inverno sta per concludersi e lasciare il posto alla Primavera che anche quest’anno, come del resto accade da cento anni a questa parte, sarà festeggiata adeguatamente dai nostri carri allegorici. Siamo andati un po’ a intrufolarci nelle società costruttrici e abbiamo chiesto anzitutto di dirci chi sono i motori pensanti per l’edizione 2014. Come sappiamo, ogni società opera in maniera diversa dall’altra, c’è chi preferisce un gruppo ristrettissimo di persone al comando, altri invece preferiscono allargare la partecipazione e inglobare più menti. Chi abbia ragione è materia di discussione infinita però l’unica vera verità è nei risultati. Come ho già detto in altre occasioni, la Festa di Primavera è pur sempre una gara, o forse una battaglia, in cui ha ragione chi porta a casa il risultato. Si può vincere anche con un carro esteticamente più discutibile, ma la vittoria dà ragione ai costruttori e chiude la bocca ai detrattori. Quindi, trattandosi di gara, i modelli già circolano per le case, le penne vergano già  le parole migliori, bozzetti di costumi subiscono continue modifiche. E alla Storta è tempo di legno, chiodi, canarella, seghe, martelli…. In attesa del gesso.

Ecco come si presentano le tre Società:

Partiamo dalla Sisma, che si è aggiudicata l’ultima sfilata diurna e sta diventando la vera protagonista di questi ultimi anni. Le idee, i progetti e tutto quello che forma il carro sono di Nicola Pozzi, Ramona Nannini, Niccolò Benericetti e Silvia Bandini. La Sisma rappresenta forse la vera novità degli ultimi anni, capace di spostare il discorso carri verso territori forse non ancora esplorati.

L’Extra, una società che si sta rinnovando al vertice e che sta cercando la propria strada. Guidata da Margherita Pozzi e Cecilia Sabbatani (autrice anche della relazione), aiutate da Stefano Poggi e da Omar Ricciardelli per quanto riguarda la struttura, l’Extra è la società più rosa della Festa di Primavera, chissà se questa componente darà maggiore specificità al carro.

Come al solito la Peschiera è guidata da Claudio Ricciardelli che si occupa dell’idea, del progetto (insieme a Stafano Spada)  e dei costumi, mentre la relazione è nelle mani di Cristiano Cavina. La Società più titolata, la dominatrice assoluta degli anni zero, anche se negli ultimi anni sembra aver perso quella forza da rullo compressore che l’aveva contraddistinta. Saprà ancora stupire?

Non rimane che augurare un “buon lavoro” a tutte le società. Al prossimo aggiornamento.

Riccardo Albonetti

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