Da circa un anno, presso il Centro policulturale “Le Medie”, è attiva una nuova sala prove attrezzata: la sala prove della “Lega del Suono Buono”. Sarà anche per questo che finalmente, da un po’ di tempo a questa parte, alle varie feste e manifestazioni di Casola e dintorni, si riassapora un po’ di buon “sound casolano”.Sono diversi i gruppi musicali che si ritrovano nella nuova sala prove i pomeriggi e le sere, e ci piacerebbe conoscerli tutti. Questa volta abbiamo deciso di intervistare Francesco Sagrini, chitarrista e cantante dei Ravius.
Quando e come nascono i Ravius?

I Ravius nascono nell’aprile 2012 con l’idea di creare un progetto musicale per distaccarsi dalla solita routine quotidiana e per creare anche qualcosa di diverso.La formazione è cambiata da pochi giorni, quando il primo chitarrista e co-fondatore del gruppo ha deciso di lasciarci. La line-up attuale è formata da: Francesco Sagrini (chitarra/voce), Filippo Manfreda (tastiera), Nikos Visani (basso/voce) e Vittorio Soglia (batteria/percussioni).

Cosa significa “Ravius” e come mai avete scelto questo nome?

Il nome Ravius è la storpiatura di un verbo inglese che dovrebbe significare arrabbiato. Lo abbiamo scelto perché era il nome più bello fra tutti gli altri che avevamo pensato.

Che genere di musica fate e quali sono le vostre influenze?

Solitamente facciamo pezzi nostri, sul genere punk rock con qualche accenno melodico.Chi ci influenza maggiormente sono i blink-182 e i Rancid.

Esibizioni recenti ed esibizioni future in programma?

Con la nuova formazione nessuna esibizione recente, mentre con quella vecchia l’ultima esibizione è stata in febbraio al Pavone Rock. Per il futuro abbiamo in programma due concerti all’Istituto Agrario Persolino di Faenza.

Qual è stato il momento più bello ed emozionante per te da quando fai parte dei Ravius?

Senza dubbio è stato quando, dopo un concerto, siamo andati a festeggiare tutti insieme. Sembrava di essere una famiglia!

Sogni nel cassetto?

Migliorare, registrare un paio di demo, farci conoscere, e soprattutto, divertirci!

Qual è secondo i Ravius la cosa bella del “fare musica”?

Usare le idee e le doti di ogni componente e fonderle assieme.

Un consiglio che vuoi dare ai tuoi coetanei che vorrebbero formare una band come la tua

Trovare i ragazzi giusti con i quali si condivide una passione, per poi provare a costruire qualcosa, qualsiasi cosa per poi esserne orgogliosi.

Dove vi incontrate per provare?

Delle volte ci incontriamo a casa di qualcuno, se ad esempio dobbiamo buttare giù solo qualche idea, altre volte andiamo alla Lega del Suono Buono per mettere in pratica.

A proposito della Lega del Suono Buono, parlateci un po’ della nuova sala prove a Casola…

La sala messa a disposizione dalla Lega del Suono Buono è tenuta abbastanza bene. Dentro si può disporre di una batteria, l’amplificatore del basso, un mixer e le casse per la voce. Viene gestita molto bene da Stefano Rinaldi Ceroni e da Nicolò Benericetti, e i costi sono molto bassi a confronto delle altre sale prove. Attualmente siamo 4 o 5 gruppi ad utilizzarla con regolarità.


Intervista a cura di Sara Acerbi
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