La via inizia dalla Strada Provinciale di Prugno SP70 e si prolunga sull’altura di Monte Battaglia dal quale prende il nome.
Le origini del nominativo di questo monte sono ancora incerte. Alcuni studiosi infatti pensano che il nome fu scelto a seguito di una grande battaglia tra Goti e Bizantini nel VI secolo, mentre altri ritengono che sia stato coniato durante la dominazione longobarda (VII-VIII secolo). Sulla sommità dell’altura (715 m s.l.m.) sorge come ben sappiamo la Rocca di Monte Battaglia.
La prima documentazione ufficiale del castrum de Monte de Batalla (di appartenenza della città di Imola), risale all’anno 1154.
L’altura, con il suo castrum, e la sua torre di epoca longobarda, fu teatro nel corso dei secoli di moltissime battaglie, grazie principalmente alla sua posizione strategica tra le valli del Senio e del Santerno. Durante tutto il medioevo sul Monte Battaglia si svolsero forti lotte per il controllo del territorio tra Imola, Faenza e l’Appennino tosco romagnolo.
Nel 1390 la rocca subì una parziale distruzione ad opera del Senato di Bologna, a seguito della quale fu poi risistemata e parzialmente ricostruita da parte della famiglia degli Alidosi.
Il bastione attualmente rimasto sul colle venne edificato nell’anno 1494.
Nel corso dei secoli seguenti fu di proprietà imolese, poi bolognese, poi di antiche e ricche famiglie quali appunto gli Alidosi, i Manfredi, gli Sforza e i Borgia. Passò poi sotto il dominio di Venezia e successivamente, nel 1505, ritornò di proprietà della Santa Sede. Nell’anno 1640 la città di Imola impose a Casola di tenervi una guardia armata. Purtroppo però i casolani chiesero e ottennero il permesso di demolire parte dell’edificio che cadde così in uno stato di abbandono.
In epoche più recenti i resti della rocca sono stati utilizzati come rifugio da parte di briganti e contrabbandieri e successivamente fino all’anno 1942 furono abitati da due famiglie di agricoltori, prima di essere definitivamente abbandonati.
Proprio grazie alla sua particolare collocazione, l’altura, rivestì anche durante la seconda guerra uno dei punti strategici di accesso alla pianura padana.
Il 27 settembre 1944 Monte Battaglia fu teatro di uno scontro tra i partigiani della brigata “Garibaldi”, i Blue Devils statunitensi e le Guardie Gallesi da una parte e i granatieri tedeschi dall’altra. Lo scontro durò fino all’11 ottobre 1944, giorno in cui i tedeschi decisero di rinunciare alla conquista dell’altura difesa dalle forze alleate.
Fu un raro ed importante esempio di collaborazione tra le forze partigiane e l’esercito degli alleati.
Lo scontro fu duro con circa 2000 vittime. La rocca andò parzialmente distrutta e ulteriormente rovinata. Al termine del conflitto rimase in piedi solo un pezzo della torre e un tratto delle mura, che crollarono poco tempo dopo la fine della guerra.
A seguito del recupero da parte del nostro comune a partire dagli anni 80, venne avviata un’opera di restauro e parziale ricostruzione dei solai all’interno della rocca e vennero inoltre restaurati e consolidati gli spezzoni di cinta muraria.
A ricordo della battaglia della seconda guerra mondiale, nel 1988 venne realizzato dall’artista Aldo Rontini il monumento che tutti noi casolani conosciamo, raffigurante Davide contro Golia.

Ora Monte Battaglia offre un bellissimo panorama e la possibilità di godere a pieno della natura ancora “selvaggia” che lo circonda.

Il silenzio, la serenità e la pace che ora infonde questo luogo nel visitatore lenisce in un qualche modo i dolori che si sono succeduti in questo piccolo ma importante colle.

Lorenzo Dardi
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