Edizione dedicata ad un amico vero

… è il momento in cui è dato, a chi vuole partecipare, un tempo diverso da quello del lavoro.
… è la risposta alla volontà di alcune persone, di voler dare vita a qualcosa che si desidera fare.
… è l’esplosione di un microscopico disegno, libero e bizzarro, che troppe volte è determinato da pigrissime leggi che soffocano questa piacevole sensazione, lasciandola morire.

Incontriamo in quel microcosmo, quei ragazzi che anche quest’anno si sono calati le braghe per dare vita ad un piccolo “festival” davvero apprezzabile. L’ambiente è davvero accogliente, disponibile, s’incastra bene in questo pezzo di emisfero così poco abitato.

Da qualche parte, in qualche stanza, trasmessa da qualche radio, suonerà sicuramente “Life On Mars?”, e questa, è una delle poche certezze di questo mondo. Cosi’ come quella, che da due anni a questa parte, non ci permette di scrivere queste poche righe. Saranno i blog, twitter, facebook (faccialibro), skype, messenger, myspace… strani meccanismi astratti con nome e cognome, che avvelenano la vita e uccidono la comunicazione. Senza liberatoria, senza “taggarci”, scegliamo una cara, vecchia, e buona chiacchierata. In compagnia di Claudio (Malva) e di un buon bicchiere di birra, ascoltando la tonalità delle parole e il suono di buona musica. Alzando gli occhi al cielo si possono vedere ancora le stelle, e questa sera non combattono, ma ballano tutte assieme. L’occhio è un po’ stanco, ma è pieno di soddisfazione.
Stoned Machine, Herba Mate, Tre Allegri Ragazzi Morti, Laser Geyser, Aura, Sick Tamburo, Kill Abel, Johnny Burning, Rock FM All Stars Band, libri, arte, piadina romagnola, tortelli, birra ecc.ecc..


Le emozioni non fanno paura, vanno svestite del loro grigiore. E’ davvero bella l’immagine delle madri/signore con ferro da stiro, che lavorano in cucina insieme alla musica di una band che per loro fa solo un gran casino. E nonostante ciò, loro, sono lì.

E poi ci sono “Tre Allegri Ragazzi Morti”, che si godono un po’ di sole, un pezzettino di prato e che non hanno pretese se non quella di poter suonare semplicemente la loro musica. Si respira l’odore di fare concretamente una cosa, senza che niente e nessuno ti tolgano la voglia di farla.

Organizzare tutto questo, non sarà stato per niente facile. La voglia di non dilungarsi nel raccontare, fa capire che la realizzazione del tutto è stata davvero dura. E’ un po’come cercare piacere nel parlare delle difficoltà organizzative associate al cenone di capodanno. Un gran impazzimento per cui non vale la pena continuare ad argomentare.
C’è solo da ammirare e apprezzare la singolarità della scena, in tutto il suo complesso e in ogni suo minimo dettaglio.

Tra un chiedersi se la tassoni con la birra è una nuova bevanda o una presa per il culo, si scoprono percorsi paralleli. Come “Finzioni”, un vero progetto di lettura creativa. Che detto così può sembrare anche difficile, leggetevelo. Ad un primo impatto, l’incontro con questa rubrica, miniserie, giornalino, è una buona motivazione per fare i conti con la propria coscienza assopita, stanca, assuefatta.

Si può essere anche invitati come ospiti (?) alla festa della birra di VillaVezzano, 15/18 luglio, che come si dice in Romagna è una gran baracca.
A questo punto, ciò che sta tra noi e il Rivolutionfest, è grande come la quantità del cielo d’estate, che l’orizzonte riesce ad abbracciare.
Le parole di Claudio, il Rivolutionfest, lasciano un bel messaggio, perfetto per allegri e piacevoli dibattiti dopo la parole fine di questa seconda edizione. Una di quelle cose insomma, che ti potenziano l’anima.

E poi c’è Lei, Lei che il Rivolutionfest mi ha permesso di incontrare…
Lei, che azzera la mia salivazione e mi blocca nel punto in cui mi trovo…
Lei, che mi spinge a metafisiche e inspiegabili considerazioni su quanto possa essere bella una ragazza…
Lei, che è una sorta di disegno simmetrico al divino…
Lei, che è come essere sdraiati al sole, con quella leggera brezza che ti fa godere fino in fondo il presente pieno…
Lei, che è come l’emozione che ti dà la purezza della poesia nel verso di una canzone…
E tutto quello che voglio, è essere sincero con Lei.

Salutiamo Claudio (Malva) con la certezza che in qualche radio, in qualche stanza, qualcuno sta ascoltando “Life On Mars?”. Ringraziamo Claudio (Malva), convinti che il Rivolutionfest ne valeva la pena. E questa, è un’altra certezza.


r.l.
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