L’EVENTO: Mesi e mesi di lavoro, moltissime persone impegnate, un ruolo per me in prima fila nell'organizzazione… e allora lo posso proprio dire, stavolta si, io ho visto cose...

Ho visto 3000 speleo arrivare a Casola, li ho visti, inconfondibili: pile + bicchiere.
Ho visto tanti casolani aiutarci, ma ne ho visti tanti a specularci...
Ho visto vecchiette, piccole e curve, intrufolarsi nello speleobar, dimenandosi tra la folla col tegame in mano, le ho viste infilarsi tra la gente in condizioni peggiori degli speleo nelle strettoie, il loro premio? Speleoporzione da asporto! Stile festa dell'AVIS.

Ho visto arrivare gente da lontano, perfino da altri continenti, ho visto un italiano, un inglese e un tedesco in via Roma creare l'inizio di una Speleobarzelletta.
Ho visto gente stupirsi, ho visto cristalli, grotte, fabbriche, una speleorealtà improvvisamente comparsa a Casola.
Ho visto un paese riempirsi, cambiare nome, l'ho visto mentre accoglieva speleoturisti scorrazzanti per le vie del paese come formiche al lavoro, sembra che corrano senza un senso, ma è tutto studiato: il soccorso alle 15, una mostra cubana alle 17 e la Naica alle 19, sempre di corsa, fino a notte fonda.
Ho visto tante proposte, tante novità e pochi rimpianti.
Ho visto uno scrittore scrivere e un altro leggere, entrambi hanno estasiato i palati più affini. La Speleocultura.
Ho visto tende, un'infinità di tende, come cumuli autunnali di funghi abitati però da Speleopuffi.
Ho visto gente comprarsi un moschettone da 22kN da usare come portachiave, doveva avere molte case per sostenere 250kg di chiavi.
Ho visto Gobetti, Badino, Tono e Tullio, gli idoli di me e Raga, li ho visti chiedermi un aiuto 'perpiacere', quando solo il fatto che mi parlassero mi estasiava. Speleorispetto, Speleostile e Speleoportamento.
Ho visto cambiare le leggi della fisica, è impossibile che in un posto così piccolo ci sia così tanta roba e che in 5 giorni (120 ore) ci fossero circa 500 ore di eventi in programmazione. Speleoproporzioni.
Ho visto suonatori professionisti, altri improvvisati o rispolverati, ma tutti uguali di fronte al popolo di speleopolis. La Speleobaracca è di chi se la gode, mai di chi se la fa.
Ho visto il Black Magic scorrazzare per casola, l'ho visto sacrificarsi a carichi disumani rendendosi più martire dell'Apollo 13. Si paga adesso esclamano i più arguti.
Ho visto la gente dissolversi lentamente, ma non abbastanza piano per non lasciarci un vuoto.
Ho visto gente 'comitante' che ha dato l'anima per un anno, gente appassionata, tenace, che ha saputo tramutare idee e parole in fatti.
Questa stessa gente non si merita di sentirsi dire 'Quando lo rifate?” , è irrispettoso.
Non immaginate quanto sia difficile riuscire ad inserire il prefisso “speleo” in tutte le parole conosciute per 5 giorni.
Una Speleofatica di Ercole, perchè un evento del genere va studiato, programmato, non è routine.Il raduno speleo a Casola, anche se replicato, vive comunque di luce propria, nasce, vive e muore. E' come il carburo, una massa nera e inespressiva che stimolato dal contatto con l’acqua reagisce, esplode ed emette luce, ma una volta scarburato svanisce.

Matteo Cenni

P.S. Si invitano tutti i lettori ad aggiungere il loro “Ho visto…”, i miei 2 occhi non bastavano.
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