Venerdì 26 ottobre si è tenuto presso il nostro cinema Senio un convegno sul castagno organizzato dal CRPV e dal comune di Casola.
Dopo il vice sindaco Graziano Caroli che ha portato i saluti dell'amministrazione comunale ha introdotto l'argomento il presidente dell'associazione città del castagno descrivendo la multifunzionalità di questa coltivazione.

A seguire poi il dott. Contessi del servizio fitosanitario regionale ha aggiornato la situazione della lotta al cinipide. La vespa del castagno in Piemonte sta regredendo a seguito dell'introduzione del suo antagonista, il Torymus sinensis, i cui lanci, però, rispetto alla nostra regione, erano partiti qualche anno prima. La speranza è che anche da noi si arrivi al controllo della vespa nel giro di qualche anno. Purtroppo gli attacchi dei parassitoidi indigeni quest'anno sono calati e la percentuale di parassitizzazione è scesa a livelli bassi. A questo punto l'unica speranza è che i lanci fatti anche a Casola (1 due anni fa e 2 quest'anno) abbiano avuto successo e che il Torymus si diffonda. Anche per il prossimo anno il servizio fitosanitario continuerà con i suoi lanci.
E' poi intevenuto il dott. Roberto Piazza che ha svolto una carrellata sui problemi legati alla commercializzazione. Il marrone è un prodotto di nicchia e non di largo consumo come un tempo. Di conseguenza anche il confezionamento andrebbe adeguato. Oltre ad arricchirle di immagini e testi semplici e incisivi (proprietà nutritive, modi di consumo, ecc.) le confezioni vanno dimensionate da 1,5/2 chilogrammi che la grande distribuzione preferisce.
Il relatore ha poi fatto scorrere le immagini raccolte presso il mercato ortofrutticolo di Bologna e abbiamo visto castagne provenienti dalla Grecia, dalla Francia, dalla Spagna perfino dalla Cina. Quest'ultime sono vendute in piccole confezioni sigillate già pronte per farne caldarroste a un modico prezzo ma a una qualità che è facile immaginare. Se la produzione interna continuerà a calare il rischio è che il mercato venga invaso dalle castagne estere creando così una concorrenza ai nostri marroni.
Poi siamo intervenuti io e un mio alunno dell'Istituto tecnico agrario Scarabelli. Abbiamo elaborato i dati meteo raccolti nella stazione del Giardino confrontando quelli degli ultimi tre anni. Le tabelle verranno pubblicate nel prossimo numero dello Spekkietto quando si tenterà un consuntivo meteo di temperature e piovosità delle ultime tre annate. Comunque è evidente che mentre il 2010 è stato un anno con piogge discrete e ben distribuite sia il 2011 che il 2012 sono stati molto caldi e molto avari di acqua dal cielo. Il castagno è una specie che soffre la siccità tanto che, a mio parere, diventa difficile dire quanto della scarsità di prodotto degli ultimi due anni sia da imputare alla vespa cinese e quanto al clima.
Dopo ha parlato Giuseppe Pifferi presidente del consorzio castanicoltori valle del Senio che ha sottolineato il calo drammatico della produzione del 2011 e del 2012. Quest'anno si è raccolto dal 5 al 10% della produzione media con un danno economico ingente per nulla mitigato dagli alti prezzi. Molti castanicoltori stanno acquistando per proprio conto e con un forte impegno di spesa dei lanci di Torymus da una ditta privata. Le preoccupazioni dei produttori sono forti perchè la situazione degli attacchi di vespa, complice anche il clima, è grave. Molti castagneti non sono stati neanche puliti perchè mancavano proprio i ricci sui rami e il rischio è che si perda la fonte più importante di reddito delle aziende agricole della media/alta valle. Il dott. Venturi ha chiuso la serata affermando il pieno sostegno della Provincia di Ravenna. La speranza è che venga approvato un progetto GAL sul castagno e che si reperiscano risorse per continuare nei lanci di Torymus.

Roberto Rinadi Ceroni
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