Ovvero 'Serata Novecento'
- Aspettatemi che vado a pisciare, torno subito! – sembra fosse questa l’espressione con cui Pitò, un casolano verace, interruppe, apparentemente per soddisfare un bisogno impellente, la partita a briscola che stava giocando all’osteria con i soliti amici.
Dicono che tornasse solo dopo dieci anni - dopo aver fatto il giro del mondo - da cui il detto “la piseda ed Pitò “ per indicare un ritardo o un allontanamento che si protrae più a lungo del previsto.
Chissà se Pier Ugo Acerbi – in arte il “De” - avrà detto la stessa cosa prima di partire, a metà degli anni ’80, per il suo lungo tour lungo le rotte del globo terraqueo.
Abbiamo pensato a questo, la sera di lunedì 27 dicembre, ascoltando la sua intervista a “Serata Novecento” nella gremitissima sala del cinema Senio che quest’anno aveva come tema “Casolani in viaggio”.
Ormai Serata Novecento, grazie all’impegno del Circolo Fotografico Casolano e dei suoi collaboratori, rappresenta uno degli eventi più seguiti ed amati dal pubblico casolano, un evento che ogni anno mette a fuoco, di volta in volta i tanti interessi o aspetti o passioni della nostra piccola comunità: una volta i carri allegorici, un’altro le attività sportive, un’altro le iniziative dell’informazione locale, un’altro gli amori ed i matrimoni e via dicendo.
Una chermesse costruita con un mix di fotografie d’epoca, filmati, citazioni, brani recitati e interviste che sfrutta abilmente il piacere del dei ricordo, il fascino degli aneddoti epici , il senso di appartenenza, l’orgoglio della condivisione di una identità, tutti sentimenti che scaldano il cuore uniti dal filo sottile della nostalgia.
Quest’anno è stata la volta dei viaggi dei casolani. La serata è stata animata da un fantasmagorico collage di esperienze diverse ma aventi come collante la curiosità per il mondo che si estende. prossimo o lontano. oltre le nostre dolci colline.
Un collage formato e costruito con i viaggi organizzati da Don Marino o da Bellini, i pellegrinaggi di gruppo o solitari, a piedi, in autobus, in aereo, in treno, in nave, i viaggi singoli o di agenzia, le gite scolastiche, i raid temerari, condotti da soli o in coppia, su vespa o su auto verso le grandi città europee o agli estremi confini del nostro mondo, o quelli da costa a costa dell’”altro mondo” .
I Casolani anche in questo campo, negli anni, hanno mostrato spirito di iniziativa, originalità, temerarietà, a volta consapevole, a volte ingenua e disarmata.
Non riusciamo purtroppo, in questa sede, per ragioni di spazio, fornire quel resoconto più dettagliato che la serata pur meriterebbe ampiamente, perchè il numero di fine anno de Lo Spekkietto in uscita è già saturo , ci riserviamo di farlo in una prossima occasione( diciamo nel prossimo numero) ci sia permesso tuttavia una sola citazione che estraiamo dall’ultima intervista della serata e che nella sua disarmante semplicità e candore merita un monumento per l’immediatezza e la simpatia con cui riesce a definire lo stupore e lo stato d’animo di un abitante di un piccolissimo centro dell’appennino romagnolo al cospetto di una delle più illustri, magiche, colte, avanzate, cosmopolite, vaste ed attraenti città europee e del mondo.
Ci riferiamo a Ivano Fiorentini – in arte “Fafina” – che al termine della descrizione delle peripezie di un suo avventuroso viaggio giovanile in scooter a Parigi sbotta: - Perchè Parigi è grande Eh! Solo il Louvre è grande come Casola!

Alessandro Righini
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