Dal nostro inviato a NY, la cronaca di un evento che cambierà il mondo

4 novembre 2008 - NYC election day
OBAMA VS MC'CAIN - DEMOCRAT VS REPUBLICAN!


Ore 9e30 AM sveglia... accendo la tv e cerco un canale che parli di elezioni, cosa semplice, la tv via cavo americana ha 999 canali e oggi 999 trasmettono 24/24 info sulle statistiche e previsioni politiche sulle sorti del paese! Nulla di nuovo i candidati non sono cambiati da ieri sera alla sinistra del teleschermo abbiamo mr. Barack Obama e sulla destra abbiamo McCain... entrambi con sorriso smagliante frutto dei migliori dentifrici che a NY svariano dalla menta (questo ce l'ha pure brusco'...) alla melanzana rosa (questo non ce l'ha nemmeno la cofra).
Dopo la colazione mi accingo ad uscire e appena varco la porta nell'aria si sente uno strano odore e non sono i bidoni dell'immondizia che sono vicino al cancello... no e’ qualcosa di vibrante... mi dirigo alla metropolitana e sono le 2 di pomeriggio... vi chiederete cosa ho fatto dalle 9e30 alle 2... e io vi rispondo che per privacy posso anche non dirvelo... comunque alle 2 prendo la subway che mi porta a Manhattan, il cuore di NY e del mondo, where amazings happens, usano dire gli americani... dove tutto succede direbbero i casolani... se consideriamo che dal 31 ottobre c'e' stato Halloween (da paura) il 2 novembre la maratona di NY (42mila partecipanti!!) e il 4 le elezioni per la Casa Bianca (ma la dipingeranno di nero se vince Obama... brutta questa) possiamo dire che e' giustificato dire che qua non ci si annoia! beh,dunque, diciamo che la citta' e' in trepidazione le persone corrono piu' veloci di Bolt e parlano quattro volte piu' veloce di un cinese, che e' dura, i manifesti elettorali sono ovunque e se non stai attento te li appiccicano pure in fronte... OBAMA qua... OBAMA la'... OBAMA su... OBAMA giu'... no non fa ginnastica e' solo che e' ovunque, per farvi capire che NYC e' la citta' piu' democratica per eccellenza e di McCain non c'e' nemmeno l'ombra (in effetti e' bruttino forte e il riporto che ha in testa ci tengo a dirlo che non l'ho fatto io!)

Devo fare una piccola parentesi... oggi nell'aria si sentiva un’energia particolare perche’ la gente spera veramente in un cambiamento... la settimana precedente infatti e’ stata allarmante per l'economia americana e la gente era in stato di stand-by, si parlava solo di economia, crisi, mercato, disoccupazione, mutui e le attivita’ erano deserte compreso il salone dove lavoro (ma considerando che un taglio costa 120$ posso anche capire) e questo riflette un po’ l'andamento mondiale visto che le elezioni americane vengono un po’ viste come une evento globale! Ma parliamo di cose belle... la gente gira per strada - dicevo - tutta adornata da spille pro Obama, t-shirt con vari loghi, cappellini, bandane, braccialetti, ci mancava una mini col tetto di obama ed eravamo a Pimp my ride!
La citta' era colorata e tremendamente calda, 20 gradi a NY a novembre sono una cosa rara! Verso le 5 mi incontro con un amico newyorkese e uno francese e si va a fare un brunch e due chiacchere (fate finta che si vada al pub da Pascutti: e' la stessa cosa ma in inglese) e si inizia a parlare un po’ di previsioni, di storia, di pareri e sensazioni ma tutti - me compreso - danno per scontata la vittoria di OBAMA. Poi, se penso che ho seguito tutti i dibattiti in madrelingua e avro' capito il 12% di quello che hanno detto, non so perche’ sono sicuro che vinca ma mi piace pensare cosi’, l'unica cosa che so per certo e' che “Obama 4 a change” e' lo slogan, e l'America needs a change... quindi e' matematico no!?! deve andare su!

Finito il nostro brunch a base di cibi organici iniziamo la parata per i punti cruciali di NY: Little Italy (ma sono tutti cinesi ormai), World Trade Center (ci sono ancora i lavori in corso), Union square (dove vedete la grande bandiera sventolare), Time square (uno spettacolo), Rockfeller Center (non c'era nessuno, gran chioda) e alla fine Harlem...
Harlem e' praticamente e storicamente il quartiere nero, famoso per essere stato fulcro per artisti e musicisti che hanno fatto la storia dell'America... beh, abbiamo scelto di andare li proprio perche’ in caso di vittoria ci sarebbe stato il bordello!!! e in caso di sconfitta ci sarebbe stato il mortorio ma non perche’ non ci sarebbe stato nessuno: e’ la zona con piu’ pistole detenute illegalmente. Nella metropolitana trovi infatti affisse locandine con scritto “Se denunci un detentore illegale di pistole guadagni 500 dollari”, “Se denunci uno spacciatore 1000 dollari”, poi col pennarello qualcuno ha scritto “Se denunci uno di questi, un altro sara’ pronto a farti fuori con un altra pistola”... quindi in caso di sconfitta la cosa migliore era prendere un taxi e sfrecciare a Manhattan!

Dopo aver girato tutto il giorno arriviamo al dunque... di bar in bar da plasma a plasma la situazione era ancora in equilibrio e la gente stentava ad uscire, sembrava veramente che tutti avessero paura o temessero quello e’ successo che negli ultimi 40 anni... repubblicani al governo e maggioranza al senato... Poi, spoglio dopo spoglio (niente ragazze), annuncio dopo annuncio, la speranza ha iniziato a crescere nella gente e la piazza si e’ riempita nello stesso tempo che impiega un coniglio a riprodursi! Eccomi sommerso da non so quante persone... mi sentivo soffocato e anche un po’ pallido, considerando che chi mi stava attorno era anche un po’ piu’ abbronzato di me... ma alla fine non conta nulla... e anzi e' il motivo per il quale sono qua nella grande mela... conoscere gente e culture diverse e qua a NY le trovi tutte... anche quelle che in teoria non esistono... tipo un mix tra messicani e cinesi.

L'atmosfera si scalda e la vittoria di Obama sembra veramente vicina... la gente inizia a ballare e cantare... sembra veramente che qualcosa stia accadendo e la bolgia comincia a rumoreggiare... io alla fine sono un italiano che da turista lavora a NY (praticamente solo un clandestino... ma fa un po’ schifo cosi') e potreste pensare che mi potrebbe cambiare in caso Obama o l'omino di plastica vadano al potere...

Faccio una piccola parentesi, come se non le avessi usate fino ad ora... partiamo dal fatto che il giorno prima delle elezioni ovvero il 3 novembre anche io ho dato il mio voto!!! Proprio cosi... la mia amica americana partita per Londra si era dimenticata nell'appartamento 'l'official civilian absentee ballot' che sarebbe una busta sigillata che permette ai cittadini americani che hanno anche residenza all'estero di poter votare ovunque si trovino!! FIGOOO!! Fatto sta che la sbadata l'ha lasciato qua... ci siamo sentiti e tramite skype abbiamo concordato il voto (grazie SKYPE... e' grazie a 'sto gioiello che alle 4 di mattina locali sto scrivendo a francesco rivola che mi tiene sveglio con messaggini sporadici) OBAMA e’ stata la scelta senza dubbi!! Ho spedito il tutto e ho fatto il mio sporco dovere di cittadino clandestino!! Ecco perche’ l'idea di poter comunque contribuire alla storia mi esaltava e sentivo un misto tra “che ci faccio qua in mezzo” e “che bello aver avuto questa opportunita’!” Bene e' arrivata l'ora... non so se quel mio voto per l'omino nero sia servito, ma dopo un boato della folla - che sento ancora nelle orecchie - leggo sullo schermo CONGRATULATIONS BARACK OBAMA PRESIDENT ELECT OF UNITED STATES OF AMERICA... e li’ lo avrebbe capito anche uno che ha studiato inglese all'asilo delle suore (senza offese) che Obama ce l'ha fatta!

Il primo presidente di colore della storia americana, un democratico dopo 40 anni di repubblicani, una persona comune dopo anni di presidenti ricchi e bianchi. Il bene aveva trionfato si direbbe alla fine di una storia! Ora mi immagino che domani il salone dove lavoro non sara’ affollato, il ristorante di fronte non sara’ murato di gente, i negozi sulla 5 avenue pure e la gente non abbia ritrovato il lavoro perso e i soldi svaniti con le bancarotte... ma penso che per strada incrociero’ tanti sorrisi e gente che lavora con una nuova visione... il cambiamento... la speranza... il fatto di aver cambiato la storia di avere piu’ possibilita’... il cambiamento!!
OBAMA 4 A CHANGE... e poi mentre festeggiavo in mezzo ai fiumi di gente a ritmo di tamburi e trombe ho realizzato che non dovevo prendere nessun taxi verso Manhattan e che nessuna pistola avrebbe sparato quella sera tra il 4 e il 5 novembre 2008... perche’ OBAMA ha vinto... il popolo dei lavoratori ha vinto e la vera festa sarebbe stata proprio li’ ad Harlem... il quartiere nero... dove la speranza non ha mai abbandonato chi non aveva altro che quella!

Ora sono le 5 di mattina e non so nemmeno se ho messo punti e virgole... accenti di sicuro no perche’ la tastiera americana non li ha... solo apostrofo... ma se volete sapere altro di questa storia quando torno a meta’ dicembre posso raccontarvi qualche cosa in piu’... ah dimenticavo... i riferimenti a luoghi attivita’ e personaggi casolani e' puramente casuale e spero non si offenda nessuno anche perche’ ho nominato solo Pascutti... e se si arrabbia quello, altro che le pistole di Harlem!
‘notte Casola…

Tommy - Tommaso Dall'Osso
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