Tutti per le vie Casolane si chiedono chi è, molti lo considerano un insetto transgenico, alcuni una nuova specie che si è evoluta quest’anno, derivata da un incrocio anomalo tra una cimice ed una cavalletta.

Il suo nome è Leptoglossus Occidentalis Heidemann, conosciuto come “cimicione delle conifere” o “cimice americana”, è un eterottero, appartenente alla famiglia dei Coreidi originario dell’America Settentrionale.
Questo cimicione si alimenta pungendo e succhiando i semi delle conifere ( Pino Strobo, Pino Nero, Peccio, Abete di Douglas, ecc...), non arrecando gravi danni alle piante ospiti. Le uova di questo insetto sono di color giallo-arancio e si scuriscono man mano che si avvicinano alla schiusa. Presenta 5 età giovanili, distinguibili per le variazioni cromatiche che assumono: da giallo-arancio a bruno-rossiccio.
Gli adulti sono lunghi 1-2 cm e spesso le femmine sono più grandi dei maschi.
Presentano un motivo a zig-zag di colore chiaro sulle ali anteriori, sulla parte dorsale dell’addome è presente un caratteristico motivo giallo e nero, distinguibile solamente durante il volo.
Hanno lunghe antenne e le zampe posteriori con tibie a forma di foglia..
Gli adulti svernano in luoghi riparati dal freddo, come abitazioni ed edifici, spesso in gruppi numerosi. Durante la primavera, abbandonano i ricoveri invernali per dirigersi sulle piante ospiti, su cui iniziano ad alimentarsi. Dopo l’accoppiamento le femmine depongono le uova, per lo più in fila sugli aghi: si pensi che un singolo ago può contenere fino a 70 uova.Dopo una decina di giorni dalla deposizione, si ha la schiusa e le giovani cimici continuano ad alimentarsi sulle gemme dell’ospite.
Questo insetto in Italia è comparso a partire dal 1999 ed i primi esemplari sono stati avvistati in Lombardia e Veneto, ed oggi è distribuito uniformemente in diverse regioni settentrionali.
Non causa gravi danni alle piante adulte ed in ambiente urbano la sua presenza deriva dal fatto che cerca riparo contro il freddo invernale, all’interno degli edifici.
Durante la stagione autunnale, questi insetti sono particolarmente attratti dalle pareti esposte a sud e dopo il tramonto cercano riparo in fessure, crepe attorno a porte e finestre, formando anche gruppi numerosi.
Il “cimicione” è un insetto innocuo, non punge e non è vettore di agenti patogeni, pertanto non reca danni alle persone ne agli animali domestici e non riesce neppure a riprodursi all’interno degli edifici, poichè per compiere il proprio ciclo biologico, ha bisogno delle conifere.
L’unico inconveniente è rappresentato dal fatto che se toccati o molestati, gli esemplari adulti possono emettere un odore sgradevole prima di fuggire via.
A causa delle grandi invasioni che effettuano, si stanno adottando, in zone dove l’insetto è presente da diversi anni, diverse forme di disinfestazione.
Tuttavia l’utilizzo di insetticidi all’interno delle abitazioni non è sempre consigliato, in quanto potrebbe arrecare più danni di quelle che in realtà crea il cimicione, inoltre, non ci sono prove sperimentali sull’efficacia di questi prodotti.
Gli unici consigli riguardano metodi fisico-meccanici per ridurre l’ingresso in casa di questi insetti:
-chiusura delle fessure di porte e finestra
- l’istallazione di zanzariere
- eleiminazione meccanica di tali insetti entrati in casa.
In via ancora sperimentale si stanno adottando per la disinfestazione diversi mezzi biotecnici e biologici come: l’utilizzo di trappole di ferormoni di aggregazioni ed altri insetti, come il dittero Tachinide Trichopoda Pennipes.
Trichopoda pennipes, è un parassitoide della cimice verde Nezara viridula. Questo parassitoide in America risulta essere particolarmente attivo nel controllo anche di L. occidentalis. Saranno condotte indagini volte a verificare la presenza e l’eventuale attività di T. pennipes nelle zone italiane dove è stato rilevato L. occidentalis.

Roberta Faziani
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