Caro Giacometti,

la superficialità presuppone sprovvedutezza e, può esserne certo, io non sono una persona sprovveduta.

Quanto al fatalismo, è il fatalismo stesso ad essere connaturale all’animo dei mussulmani. A tal proposito le chiedo di leggersi, o rileggersi con maggiora attenzione se già lo ha fatto una prima volta, il mio precedente articolo ”Musulmani: integrazione e limite”: vedrà che straborda di fatalismo. Ma la prego anche di notare come l’articolo sia scritto con una serie di annotazioni che riguardano non opinioni personali ma l’escatologia islamica, come essa stessa viene predicata in moschea (comprese quelle considerate moderate). In effetti un fedele mussulmano avrebbe potuto scrivere quasi le stesse cose… a parte il tema dell’inganno che, ovviamente per sua natura, si presta all’ambiguità.

Non si tratta poi di tirare i dati e parlare a caso del numero di migranti in partenza per l’Europa: i dati che cito sono rintracciabili nel sito della dall’Oxfam, nota organizzazione caritatevole, il cui intendimento non è certo quello di “seminare paure” semplicemente divulga le statistiche raccolte dai suoi esperti.

E veniamo a “ Dire che l'islamismo è religione violenta, è sbagliato”:

 

Giacometti, non mi metta in bocca affermazioni che non ho fatto. Questa è una opinione che io non ho espresso, le chiedo quindi di non pensare con la mia testa. Attribuire un’opinione ad un altro senza che questi l’abbia espressa per poi contraddirlo, è un modo poco corretto ed equivoco per esprimere le proprie idee. Se vuole affermare che l’Islam è una religione pacifica lo dica in maniera diretta. Per quanto mi riguarda, mi sono limitato a riportare fatti citandone sempre la fonte. Eventualmente, se ne sente la necessità, mi contesti allo stesso modo, altrimenti in futuro le sue annotazioni saranno irricevibili.

La saluto cordialmente

Pierugo Acerbi

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