La spesa delle famiglie nell'occasione delle imminenti feste di Pasqua subira' drastiche contrazioni .
Meno consumi e meno vacanze, non v'è dubbio, avranno effetti negativi sull'economia e sulla occupazione che si andranno a sommare alle difficoltà già in essere derivate dalla lunga crisi economica che investe da più anni l'Italia e parte dell'Europa.
C' è tra la gente una crisi di fiducia che rende incerto il futuro del nostro Paese e che purtroppo non si risolve solo con il pur necessario contenimento dei consumi e con gli altri innumerevoli sacrifici che vengono richiesti .

Dicono gli esperti che da questa crisi si uscirà molto diversi e che nulla sarà più come prima.
Si omette però di dire quali e quante diversità dovranno essere introdotte e quali e quante rinunce si dovranno sopportare e si omette di denunciare e correggere i vizi di cui siamo pieni.
Constatare che tutto dovrà cambiare sembra perfino ovvio. Occorre però riflettere di più sul cosa fare per essere diversi dal passato ed è perciò forse necessario avere alcuni riferimenti su cui ragionare.
Una prima affermazione è che va pure bene e può essere pure salutare vivere con più sobrietà limitando le spese all'essenziale , e avviare ciascuno un ripensamento profondo del proprio stile di vita adottato nei decenni scorsi dalle persone, e non solo da esse.
Tocca in primo luogo però alla politica e alle Istituzioni dare fin da oggi esempi virtuosi di governo della cosa pubblica sapendo razionalizzarla nella giusta direzione per dedicarla esclusivamente al bene collettivo.
Non può essere infatti che dalla crisi, come spesso è avvenuto , ci sia chi esce più forte perchè privilegiato dalla sua militanza politica o dalla privilegiata aappartenenza sociale e chi debba invece piangere magari più di prima.
Questo è il primo esempio che le Istituzioni e la politica debbono dare affinchè tutti si sentano con più convinzione coinvolti nella revisione degli stili di vita e disponibili a fare la propria parte, adottando comportamenti virtuosi nei confronti del fisco, nell'uso dei servizi, e nel rapporto con il prossimo e con la Pubblica Amministrazione.
Un secondo punto riguarda la salvaguardia e l'ampliamento del sistema di protezione sociale da non dimenticare.
C'è qualcuno che pensa che lo si possa affidare in esclusiva al mercato ritenendo che il primato della economia mercantile e del liberismo senza regole possa mettere le cose a posto magari riducendo i diritti delle persone od ogni forma di protezione sociale.
Il sistema di protezione sociale non è esaurito, e non finisce la funzione degli ammortizzatori di cui servirsi per alleviare gli effetti della crisi sulle famiglie.
Anzi si deve proprio riflettere sugli effetti negativi che possono avere sulla economia le paure e le insicurezze che soffrono le persone se non trovano nella società sostegno per uscire dai guai
Siamo in un'epoca in cui i giovani e le donne disoccupati ,i precari, i cassaintegrati ,i senza lavoro, gli anziani con la minima pensione, i piccoli imprenditori sentono un crescente senso di abbandono e di solitudine e non vivranno con le loro famiglie il giubilo che dovrebbe portare la Pasqua di Resurrezione.
Si tratta di milioni di persone la cui condizione mina nel profondo ogni fiducia nel futuro e determina pure ferite laceranti nella società e con conseguenze molto spesso fatali .
E' il problema da non trascurare per la cui soluzione occorre dedicare tutta la necessaria attenzione.
Se possono essere utili il ridimensionamento e la revisione dei consumi e degli stili di vita dei privati se è necessario un recupero della efficienza del sistema complessivamente inteso, se è opportuno il contenimento e l'uso razionale della spesa pubblica , occorre anche affermare con forza che tutto ciò non può prescindere dal valorizzare il sistema di Welfare che va certamente perfezionato e reso più snello ed efficiente ed anche ampliato avendo la certezza delle risorse pubbliche, e ricorrendo pure alla collaborazione che può offrire l'economia materiale e quella sociale insieme coinvolte nei territori in un sodalizio virtuoso con le Istituzioni a sostegno delle persone bisognose .
A tale riguardo, la politica deve crearne le condizioni.

Giacomo giacometti
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