La probabilità che un detrito del satellite americano Uars, in rientro distruttivo nell’atmosfera terrestre, cadesse sopra la testa ad un essere umano era stimabile in 1 su 20.000 miliardi circa. Di fronte ad una “miseria” di questo tipo, giornali e televisione hanno ospitato considerazioni così stravaganti che neanche la mente fantasiosa di un grande comico come Petrolini avrebbe mai potuto immaginare. Fra tutte, notevole quella di Gabrielli, il nuovo capo della Protezione civile: “dell’evento non esiste letteratura (??). Stiamo cercando di organizzare, per la prima volta, una autoprotezione”… che cosa vuole fare Gabrielli? Forse proteggersi da se stesso?
Continua il protettore civile: ”si consiglia di evitare i luoghi aperti e i piani alti degli edifici. È opportuno sostare sotto gli architravi”… una battuta degna del povero Scaramacai.
Esilarante anche il consiglio di Cota, presidente della Regione Piemonte: “per chi si trova all’aperto è meglio muoversi in continuazione per non offrire un bersaglio fisso ai detriti del satellite”… mi torna in mente la storia di un indiano in bicicletta. Voleva farmi credere che per diminuire il rischio di essere investito da un’auto mentre si attraversa un incrocio, non occorre guardare chi sopraggiunge da destra e sinistra, basta pedalare a tutta birra e passare il più veloce possibile… non escludo che sia finito travolto da un camion.

Pier Ugo Acerbi
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