Da sempre nel corso della sua storia l’uomo è stato oggetto di epidemie e pandemie. Gli storici, i filosofi latini e greci erano soliti narrare nei loro scritti di catastrofi che si abbattevano sull’uomo spesso interpretate come segni di maledizioni divine. Il primo e vero resoconto di una epidemia virale nel senso moderno del termine risale al 1580. Il ceppo virale proveniva dall’Asia e colpì velocemente l’Europa, l’Asia e l’America.
Nel secolo scorso si registrarono tre importanti ondate epidemiche: la prima nel 1918-19 conosciuta come la Spagnola, la seconda nel 1957 conosciuta come “l’Asiatica” e la terza nel all’alba degli anni 70 conosciuta come epidemia di Hong Kong.

Ma cosa hanno in comune queste epidemie del 1900 con l’influenza suina che tanto sentiamo ricordare da giornalisti e giornali?
Una cosa molto semplice: il ceppo virale.
La swine flu infatti, è una infezione influenzale data dal vius A/H1N1, lo stesso della pandemia spagnola. Le lettere H e N nella sigla identificativa del virus, corrispondono alle due proteine che si trovano sulla superficie del virus stesso, responsabili della risposta anticorporale. La caratteristica principale di queste proteine è la grande variabilità genetica. Questo significa che il virus muta molto velocemente e causando nuove epidemie.
Questo tipo di virus colpisce con una certa regolarità i maiali, e normalmente gli esseri umani non rappresentano un bersaglio. Tuttavia, come appare ovvio, esistono delle eccezioni alla regola. Infatti, l’uomo è stato colpito dal virus A già nel 1918 e da aprile 2009 sono stati accertati i primi casi infezione umana in Messico, negli Stati Uniti, fino ad arrivare a luglio quando i mass media hanno incominciato a diffondere grande allarmismo in quanto l’influenza è giunta in territorio europeo, colpendo principalmente il Regno Unito. Oggi giorno l’influenza è giunta anche nel nostro Paese.
I sintomi dell’influenza sono febbre improvvisa associata a brividi, tosse, raffreddore, mal di gola dolori muscolari ed articolari.
Si trasmette molto velocemente per via aerea, con gocce di saliva causate ad esempio da colpi di tosse e raffreddore, attraverso il contatto di materiale infetto come ad esempio fazzolettini usati.
Poiché le modalità di trasmissione sono molteplici e a causa della rapidità con cui il virus si trasmette, all’inizio dell’anno scolastico è stato distribuito a tutte le famiglie un volantino informativo ideato da Servizio Sanitario della Regione Emilia Romagna, che pone l’accento principalmente sulla prevenzione, elencando alcune semplici norme igieniche che tuttavia possono essere efficaci contro il virus.
I comportamenti da adottare sono:
- lavarsi accuratamente le mani più volte al giorno, principalmente dopo aver tossito o dopo essersi soffiati il naso
- Tossire e starnutire utilizzando un fazzoletto di carta.
- Gettare immediatamente il fazzoletto nel cestino e lavarsi le mani.
- Mantenere puliti gli ambienti e le superfici con cui entriamo in contatto: maniglie, sedie, tavoli, tastiere del computer, ecc..

L’influenza A H1N1 si manifesta nella maggioranza dei casi con una sintomatologia lieve. Infatti, l’indice di mortalità della suina è molto diverso da quello delle altre influenze che ci hanno visitato nel corso degli ultimi anni. Tuttavia, come tutte le influenze se contratta da pazienti con quadri clinici già complessi, può creare complicanze sparatutto a livello polmonare. Tuttavia, anche se l’allarmismo è forse eccessivo, occorre comunque sì consultare il medico se si riscontrano sintomi.

Roberta Faziani
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