Centro per l’infanzia “Santa Dorotea” 80 anni di storia
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- Scritto da Fabio
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il ricordo di prof Pecio
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- Scritto da Alessandro Righini
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UNA SERATA ED UN POMERIGGIO PER RICORDARE PECIO - Venerdì 23 – Sabato 24 Ottobre 2015
Il prof. Giuseppe Pittano - Pecio per i Casolani - giunto alla docenza cattedra di Latino all’Università di Bologna ed ad una notorietà internazionale, grazie alla tenacia ed all’impegno personale, partendo da una contesto culturale molto modesto, autore di dizionari della lingua latina ed italiana assai diffusi oltre che di libri di didattica, di storia delle parole e di analisi letteraria, è stato commemorato con una serie di incontri e conferenze tenutesi a Casola nelle giornate di Venerdì 23 e Sabato 24 Ottobre.
Si è partiti Venerdì sera, nella sala del cinema Senio, con interventi rievocativi dell’assessore Maurizio Nati, di Giuseppe Sangiorgi e di Cristiano Cavina, e proiezioni di foto e spezzoni di filmati curati da Paride Ridolfi, che di Pecio hanno messo in risalto soprattutto le caratteristiche caratteriali, il suo spirito ironico e scherzoso, la sua affettuosità ed attaccamento al proprio paese natale.
Il ricordo del prof. Pittano è poi proseguito nel pomeriggio del sabato 24 Ottobre nella sala Pifferi del Cardello con interventi del sindaco Nicola Iseppi, di Maria Luisa Martinez, Rosanna Bonafede che ha presentato il libro “Storia di parole” scritto a due mani con Pittano ed illustrato da Alessandro Sana, di Alessandro Luparini e concluso con il recital romagnolo di Rudy Gatta. Un aperitivo curato dal gruppo della biblioteca comunale ha chiuso la rievocazione.
Campo Sportivo: perché andare su quando si può andare giù?
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- Scritto da pier ugo acerbi
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Mi collego ad una delle ipotesi che ho letto nell’articolo di Alessandro Righini: “tentare con un intervento strutturale importante, quale quello della costruzione di un muro di contenimento e di sicurezza che parta dal livello del fiume e giunga all’altezza dell’area di gioco del Nannini, di recuperare la funzionalità della struttura“. Su questa stessa linea, quella del recupero di tutte le importanti infrastrutture, esiste un’altra possibile opzione, che ho malamente tentato di abbozzare nel disegno allegato. In pratica, invece di tornare in alto costruendo un “Muraglione”, si potrebbe andare in basso realizzando due (o più) piani con una struttura tipo gradoni. Il risultato finale, come si può vedere nel disegno, darebbe in disponibilità:
- il piano residuo 1, sopra il quale si potrebbe tracciare un campo da tennis e/o da pallavolo.
- il piano 3, attrezzabile a verde pubblico,
- il piano 5, sopra il quale si potrebbero tracciare il campo principale ed un campetto per gli allenamenti.
La prima riva 2 scenderebbe dal piano attuale al piano 3 con un angolo fra i 30 e i 40 gradi. La seconda riva 4, scenderebbe dal piano 3 con un angolo fra i 30 e i 40 gradi per collegandosi infine al terrapieno 5. Le due rive annullerebbero l’attuale dislivello a precipizio tra i piani. Le rive 6 sono di collegamento ai piani. Il muro di contenimento del fiume, tracciato in rosso, sarebbe sì più lungo dell’eventuale “muraglione”, ma la sua altezza varierebbe probabilmente entro pochi metri, contenendo quindi la dimensione portante.
Si potrebbe anche valutare la possibilità di progettare il muro di contenimento in modo tale che possa creare un minimo bacino idrico; questo verrebbe poi sfruttato per produrre energia idroelettrica con una turbina di piccola dimensione.
Ovviamente, stimate da esperti, potrei aver detto un mare di sciocchezze…
…oppure no.
Un saluto e soprattutto “forza Casola per sempre!”
Pier Ugo Acerbi
CAMPO SPORTIVO A CHE PUNTO SIAMO ?
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- Scritto da Alessandro Righini
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A CHE PUNTO SIAMO CON IL CAMPO SPORTIVO?
Una lettera di Silvano Dardi , pubblicata sul sito de Lo Spekkietto, che fa seguito ad una lettera inviata dal medesimo, tempo fa, ad alcuni amministratori e consiglieri regionali, mette in luce interrogativi che immaginiamo siano condivisi da molti casolani.
L’argomento è la situazione creatasi a Casola, per ciò che concerne l’attività calcistica dei nostri ragazzi, in seguito al crollo di una parte del campo sportivo Enea Nannini e soprattutto la domanda: - A che punto stanno le cose, dopo 8 mesi dall’evento della frana, per ciò che riguarda l’auspicata ricostruzione di una nuova struttura ? -
Tutti sappiamo quanto sia stata partecipata e sentita la mobilitazione cittadina seguita al disastroso evento; in primo luogo da parte dei responsabili delle organizzazioni sportive interessate e della Amministrazione comunale, ma anche dell’associazionismo in genere e di numerosi singoli privati. Una mobilitazione che ha portato alla costituzione del comitato “Forza Casola” e che ha permesso, anche con l’aiuto determinante di alcune realtà imprenditoriali del nostro territorio - quali ad esempio la Coop. Montana -, di realizzare un campetto per le partite di calcetto e per gli allenamenti e di mettere insieme un plafond di oltre 30.000 euro per sostenere l’attività ordinaria dell’associazione sportiva A.C.Casola. A questo si sono poi aggiunte altre iniziative quali, ad esempio, la raccolta fondi on-line messa in campo da Cristiano Cavina "Un'altra stagione da esordienti" che per ora ha raggiunto la quota di 3.665 euro.
EXPO, un’esperienza che fa riflettere
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- Scritto da Cristiana Poggiali e Martina Santandrea
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Non trovo la necessità di spiegare il termine EXPO, anche perché sarebbe inutile. Da più di un anno veniamo continuamente bombardati dai giornali riguardo a questa esposizione universale che dopo lunghi anni è tornata in Italia, più precisamente a Milano, e in procinto di chiudersi. La cosa che probabilmente ricorderemo è soprattutto il tema, ovvero il cibo, espresso con lo slogan: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
In ogni caso, ci tengo a precisare che questo termine nacque nel XIX secolo, più precisamente nel 1851 quando il principe Alberto, marito della regina Vittoria d’Inghilterra ordinò un’esposizione universale per celebrare la monarchia inglese e le sue grandi conquiste, tra cui l’Egitto.
Ho pensato di porre l’accento su questo particolare perché, guardando le immagini relative all’esposizione di quell’anno e pensando a ciò che si può vedere all’EXPO di Milano, mi sono resa conto dei cambiamenti subiti da un evento di questa portata.
Bando alle curiosità storiche, EXPO è stata, per me, un’esperienza molto affascinante, nonostante il poco tempo a mia disposizione e i tanti padiglioni da visitare per conoscere le relative culture. Durante la mia visita ho deciso di dare la precedenza alle culture che non conoscevo e a quelle cui mi sento più vicina e che amo di più.
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